Per le foodblogger una come Juls non ha certo bisogno di presentazioni. La Tuscan girl savouring the world one bite at time è sicuramente destinata a fare qualcosa di grande. Ci piace perché: ama le cose semplici, è fresca, solare, allegra, aperta alle novità e curiosa di scoprire il mondo a tavola e non. Per me Juls è tante cose, ma soprattutto è una grande amica. Stamani vi lascio alla sua bellissima ricetta:
Quando penso a Carolina non penso ad un'amica foodblogger, penso ad un'amica.
Mi pare riduttivo aggiungere l'etichetta foodblogger alla nostra amicizia. Ci siamo infatti conosciute grazie alla comune passione (o forse a volte è meglio usare la parola ossessione?) per la cucina e per lo spirito British, per Tessa Kiros e per la nostra terra, la Toscana.
Ma poi siamo andate oltre, e qualche pizza e molte chiacchiere dopo, adesso la considero un'amica. Ciò non toglie che per me lei sia anche una delle foodblogger più spiritose e leggere, grazie ad un blog romantico e vivace, una miniera di informazioni per chi cerca ricette con un tono scanzonato.
Scrivendomi con lei - siamo molto Ottocentesche in questo, non ci telefoniamo o chattiamo, noi ci scriviamo (e-mail, non lettere, ma pur sempre epistole chilometriche sono!) - tante volte ho capito meglio anche chi sono io e cosa mi piace fare con il blog... da una di queste mail è nata la voglia di uno scambio di guest post, per giocare un po' tra noi e con voi.
Le ho proposto un mini racconto, ad introduzione di una ricetta dal carattere decisamente British, tratta dal magazine di un nostro comune amore, Jamie Oliver.
Ed ecco la storia, nata da uno spunto reale ma poi dipinta con un po' di immaginazione!
Non ho tempo per uscire, devo cucinare.
Ecco quello che Giulia pensava ogni volta che le veniva proposto di uscire, magari andare a ballare in quel posto nuovo o a prendere un aperitivo in paese, ora che è estate, perché dura solo pochi mesi, lo sai...
All'inizio pensava che fosse colpa di un lavoro che non le piaceva, che la faceva sempre sentire la persona sbagliata nel posto sbagliato: lo aveva preso come valvola di sfogo.
Poi aveva cominciato a notare i lati curiosi, immaginifici del cucinare, aveva cominciato a sentirsi veramente bene, sempre più a suo agio in cucina.
Aveva scoperto che chiusa in quella cucina, con un po' di musica che scendeva in note leggere dalla camera, poteva davvero fare delle magie, quelle che nella vita di tutti i giorni non le riuscivano. Cucinare era diventato per lei vitale, come respirare.
Di notte, quando appoggiava la testa sul cuscino, chiudeva gli occhi e cominciava a fantasticare sugli ingredienti più freschi del mercato, sognava luoghi lontani in cui trovare le spezie più rare da tostare e miscelare per nuovi e sconvolgenti sapori. Eppure mancava qualcosa.
Prima pensò che il segreto fosse nella qualità degli ingredienti: solo i prodotti più freschi posso dare ottimi risultati... ed era vero, ma mancava sempre qualcosa.
Poi pensò che dovesse avere tutti gli ultimi libri di cucina che uscivano, per essere sempre aggiornata sulle ultime tendenze ed avere a disposizione una fonte illimitata di ispirazione. La creatività delle sue ricette aumentò, però mancava sempre qualcosa.
Finalmente il destino, o meglio, i suoi amici, le indicarono la strada. Era un caldo pomeriggio di inizio estate, con l'aria immobile. Entrarono nel suo giardino e di lì si diressero in cucina,
dove erano certi di trovarla. E infatti lei era lì, seduta al tavolo, ad ammirare un cesto di albicocche profumate, cercando di scoprirne i segreti con gli occhi, di indagarne la natura, di capire cosa potesse mancare per liberare la magia e l'energia vibrante che era
sicura che contenessero.
Alzò gli occhi dalla frutta e fu investita da un turbinio di amici, sorrisi, mani, occhi felici. Mentre tutti insieme improvvisavano una cena per godere del fresco che piano piano si faceva strada fuori, Giulia vedeva che le sue mani si muovevano più sicure, vedeva che la frutta, la verdura e i formaggi che fino a poco tempo prima giacevano immobili sul tavolo acquistavano colori e profumi più intensi, vibravano di un'energia sconosciuta passando di mano in mano.
Sentiva la vita esterna che premeva per entrare nella cucina, per cancellare quell'aria rarefatta nella quale era stata per troppo tempo, pensando che bastassero solo gli ingredienti materiali a rendere memorabile una ricetta.
Quella sera ogni piatto che usciva dalla cucina era più vero, più buono. Eppure gli ingredienti erano gli stessi... E poi capì il segreto, che era stato fin dall'inizio davanti ai suoi occhi.
Per infondere di vita un piatto servivano gli amici, serviva la condivisione, servivano le risate e i racconti, servivano le gioie ma anche i dolori, i tentativi, le vittorie e le sconfitte. Serviva la vita vera.
Il giorno dopo chiuse la porta della cucina ed uscì. Quando rientrò non portava la solita spesa, ma momenti da ricordare, le stelle dell'estate, il profumo del grano maturo, la spiaggia al tramonto e il brusio della vita. E uno dopo l'altro li mischiò insieme e creò la sua ricetta più riuscita.
CURD DI ALBICOCCHE
Ricetta tratta dal numero 19 Maggio/Giugno di Jamie Magazine
Ingredienti per il curd di albicocche
• 700 g di albicocche mature, divise a metà, senza nocciolo
• 220 g di zucchero
• 4 uova codice 0
• 125 g di burro biologico, a cubetti
• 20 - 30 ml di limone
Taglia le albicocche a metà, togli il nocciolo, mettile in una casseruola e coprile di acqua.
Cuocile a fuoco medio finché non sono morbide.
Togli metà del liquido di cottura e versa la frutta e lo sciroppo restante in un frullatore, aggiungi lo zucchero e frulla finché non otterrai una purea omogenea.
Lascia raffreddare un po', poi passa la purea di albicocche attraverso un colino, raccoglila in una ciotola e lasciala raffreddare completamente.
Monta le uova con uno sbattitore elettrico finché non diventano chiare e spumose, poi incorpora delicatamente la purea di albicocche e trasferisci il tutto in un pentolino.
Cuoci a fuoco basso, mescolando continuamente. Man mano che la crema di albicocche si assoda, aggiungi il burro a pezzettini e il succo di limone a piacere.
Quando il curd vela il retro di un cucchiaio, toglilo dal fuoco e lascialo raffreddare completamente, mescolando di tanto in tanto.
Come servirlo?
Ho mescolato il curd di albicocche con pari peso di crema pasticcera, per dargli maggior corposità, quindi l'ho suddiviso in coppettine e coperto con qualche cucchiaio di yogurt intero.
Così diventa una colazione o una merenda energetica per i bambini che vogliono qualcosa di fresco e delicato, ma anche - una volta spolverato con un po' di cacao amaro - una dolce conclusione di un pranzo estivo.
16 commenti:
Un post delizioso,di amicizia, cucina, di vita di tutti i giorni. Mi ha fatto sorrdiere quel "non ho tempo di uscire devo cucinare"...tante volte l'ho pensato e alcune altre l'ho proprio detto...Buona giornata, Valentina
Che belle queste amicizie nate sul web e portate avanti per via epistolare (io ne ho una nata sulle spiagge toscane e coltivata via lettera cartacea per 16 anni.. quando ci penso mi pare pazzesco)!
E che bello questo curd (una preparazione che ancora mi manca).. un dolce perfetto per concludere una cena estiva!
che belle parole! siete proprio amiche!^_^
e poi è vero, farà strada..ma anche tu e il uo blogghino!
bellissime ricette e foto!
una magia!!
@ Valentina: sai che pure io ho pensato la stessa cosa quando ho letto quella frase?! Credo che sia piuttosto frequente... ;)
Buona giornata a te!
@ Giulietta@Alterkitchen: mi hai incuriosita molto con la tua amicizia epistolare nata sulle spiagge toscane che dura da 16 anni... Che bello! :)
@ Cranberry: eh sì la Juls è proprio brava! :)
Grazie e a presto!
@ Gaia: tutto merito della Giulina! ;D
Siete due persone veramente speciali!
Il racconto e la ricetta trasmettono emozioni sincere.
giulia e carolina, come fare a dirvi grazie per questo bis-post?
intanto mando un bacio grande, dopo aver letto avidamente da ambo le parti! :)
Siete entrambe persone molto particolari e speciali e questo post congiunto non può che confermarlo. Grazie per questi 10 minuti di spensieratezza :)
bello quando il blog diventa strumento di scambio e di amicizia! la ricetta è molto sfiziosa e la copierò!
Ciao Caro!
Un post che ho letto con piacere, che parla di amicizia, passioni comuni e buon cibo. Cosa volere di più? Bellissima anche la ricetta, insomma brave :)
Un abbraccio :*
@ Rossella: ma che cara che sei! Ti ringrazio. :)
Un abbraccio e buona serata.
@ rossella: siamo noi a dover ringraziare te! :)
Buonanotte!
@ Alessia: sono contenta di aver contribuito a 10 minuti di spensieratezza. Bello, no?
Buonanotte cara Ale.
@ Passiflora: non capita spesso, quindi quando succede bisogna cogliere la palla al balzo e tenersi l'amica molto stretta! ;)
@ Sara @ Fiordifrolla: grazie mille Sara!
Un abbraccio e buona serata!
:) come sono felice di questo doppio guest post... doppio? eh sì! :) aspettate a mercoledì! ;)
Anche a me intenerisce molto la frase: non ho tempo di uscire, devo cucinare... sopratutto perchè alla fine esco e poi cucino di notte e fotografo all'alba :) Condivido con il commento di Valentina: un bellissimo post!
Mari
Bellissimo post, Juls!
Non potevi che essere amica di Carolina :D
Un bacione a entrambe :)
siete fantastiche, ragazze!!! La vostra amicizia è davvero preziosa, fresca e solare. C'è un po' di tutto di quello che siete voi, insieme.
oh come mi e' piaciuto questo post!
le mie due ragazze ottocentesche preferite!
vi mando un forte abbraccio da Londra, un abbraccio profumato di earl gray e biscottini al burro.
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