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giovedì 31 dicembre 2009

Goodbye 2009!

Lights of love

Buon ultimo dell'anno e calici traboccanti allegre bollicine a tutti voi!
Spero che ogni vostro desiderio espresso allo scoccare della mezzanotte si realizzi in questo 2010...
Auguri!

lunedì 28 dicembre 2009

Skye Gyngell e Petersham Nurseries

Era da molto tempo che facevo la corte a questi due libri, più o meno dai tempi di Londra e da quando mia madre mi aveva mostrato un articolo su Marie Claire Maison che parlava dell'incantevole Petersham Nurseries, un'oasi verde situata nel Surrey in Inghilterra (e adesso sedetevi, rilassatevi, cliccate su questo ultimo link e ammirate fino in fondo la meraviglia di questo posto più unico che raro...). Durante l'anno devo essermi comportata discretamente bene, perché il Babbo Natale della mia dolce metà me li ha recapitati entrambi! :) 
Da quando ho ricevuto queste due meraviglie della bravissima Skye Gyngell non faccio altro che sfogliarle, ammirarle e provarle (per i regalini di Natale mi sono dedicata ai mandarini ed ai cedri canditi ricoperti di cioccolato fondente)... E proprio da qui nasce l'idea di parlarvene un po', anche perché credo che in Italia quest'autrice sia purtroppo pressoché sconosciuta. Ma cerchiamo di procedere con ordine...
A circa 10 km dal centro della caotica Londra si trovano Petersham Nurseries e il suo Cafè. Si tratta di un vivaio (anche se chiamarlo così mi pare sinceramente riduttivo...) dove tutto è pensato all'insegna del bello e dove selezionatissime piante fanno da contorno ad arredi antichi e non per la casa ed il giardino e ad un curato bistrò. Questo verde atelier è stato ristrutturato con estrema cura nell'arco di sei anni dai suoi proprietari (un torinese e un'australiana) che lo hanno trasformato in un piccolo e suggestivo eden.
Skye Gyngell è la chef del Petersham Cafè. Ma per me la sua cucina e i suoi libri sono molto di più... Probabilmente una sorta di "filosofia di vita" raccolta in ricette che potrei azzardarmi a definire "Carolina's style", nel senso di piatti che vengono elaborati nel rispetto totale delle stagioni e dei prodotti che queste hanno da offrirci. Preparazioni semplici, per niente elaborate nell'intento di non alterare gli ingredienti presenti, ma di esaltarne i sapori. La cucina base è quella mediterranea con qualche brioso tocco. Gli ingredienti che Skye utilizza sono per la maggior parte provenienti dal vegetable garden di Petersham Nurseries, mentre i restanti provengono da produzioni eco-sostenibili e da piccoli produttori di nicchia locali e non solo. E immaginatevi la bellezza di poter assaporare un filetto di branzino con finocchio di mare in salsa verde, o un antipasto di fichi e formaggio di capra, o ancora sorbetto di anguria ai petali di garofano, immersi nella pace più totale e nell'atmosfera di questo paradiso inglese circondati da lavanda, vimini, gerani, alberi da frutto e pezzi vintage di arredamento da esterni, tutto "condito" da quell'inconfondibile ed elegante gusto british...
Petersham Nurseries è un posto da gustarsi fino in fondo con l'ausilio di tutti i cinque sensi...

"A year in my kitchen" di Skye Gyngell.

"My favorite ingredients" di Skye Gyngell.

mercoledì 23 dicembre 2009

Merry Christmas to you...


Collage Natale 2009


Tanti cari auguri di buon Natale a tutti voi che trovate sempre un attimo per passare di qua e date un senso a tutto questo...

Con affetto,
Carolina

lunedì 21 dicembre 2009

Biscotti limone e rosmarino

Biscotti al rosmarino e limone

Questa foto ha decisamente un'aria primaverile e fa pensare a deliziosi prati in fiore, ma qua (per fortuna!) le temperature sono polari e nel fine settimana è persino scesa la neve... E allora quale quadretto migliore di quello di poter biscottare nel tepore delle mura domestiche mentre fuori è tutto bianco?! E così sono nati questi biscottini che ci hanno entusiasmato fin da subito per la loro semplice bontà...

Ecco qua il mio ultimo suggerimento per voi e per i vostri regalini di Natale. Si tratta di biscotti molto semplici sia nell'esecuzione che nel sapore. Limone e rosmarino formano un connubio estremamente profumato e buono che vi suggerisco vivamente di provare! Se volete, o preferite, potete sostituire il rosmarino con il timo penso che ci potrebbe stare altrettanto bene...

Ingredienti per circa 25 biscotti
200g di farina
100 g di burro (morbidissimo)
1 rametto di rosmarino bio (tritato finemente, quasi in polvere)
1 limone bio (la scorza grattugiata + 4 cucchiai di succo)
90 g di zucchero
1 uovo
un pizzico di sale

Lavora con un mestolo il burro morbidissimo, lo zucchero e il sale. Unisci succo e scorza di limone. Aggiungi il tuorlo d'uovo, il rosmarino e la farina. Ti risulterà un impasto piuttosto "sbricioloso". Non preoccuparti! Forma una palla con l'impasto e metti in frigo per circa 30 minuti.
Riscalda il forno a 180° gradi. Stendi la frolla con il matterello non troppo sottile e con delle formine taglia i biscotti. Sistemali su una teglia (o più) ricoperta con la carta da forno. Spennella i biscotti con l'albume e spolverali con un po' di zucchero.
Cuoci a 180° gradi per circa 12/15 minuti.

sabato 19 dicembre 2009

Let it snow! Let it snow! Let it snow!


Semplicemente magico e romantico...

Il Ponte Vecchio, il golf e la neve...


Lungarno Serristori


Il giardino Demidoff


Tanta neve...


La Torre Poggi e il Lungarno Serristori

giovedì 17 dicembre 2009

Biscotti e dicembre

Biscotti cioccolato, fleur de sel e fragole secche

Biscotti e dicembre. Un abbinamento perfetto, una sintonia unica.
E mentre la casa viene inondata da un inconfondibile profumo di biscotti che fuoriesce dal forno e le scatole di latta si riempiono di stelline, cuoricini, angioletti e alberelli, tu non devi neanche cercare una giustificazione né preoccuparti. Perché è dicembre! E si sa, dicembre e i biscotti sono nati per stare assieme...

Questi biscotti sono estremamente chic. Cioccolato fondente, fleur de sel e fragole essiccate... Ideali da regalare all'amica alla moda in cerca di gusti particolari... La ricetta è di vaniglia (che adesso mi chiederà i diritti d'autore...) ed è stata creata per riprodurre i famosi biscotti di Pierre Hermé. Esperimento stra-riuscito! ;)

Rosso e Nero 1

Cookies al cioccolato, fleur de sel e fragole essiccate

Ingredienti per circa 20 biscotti
230 g di cioccolato fondente (70%)
270 g di farina "00"
46 g di cacao in polvere
225 g di burro
5 g di bicarbonato di sodio
165 g di zucchero di canna
40 g di fragole essiccate (tagliate a pezzetti piccolissimi)
75 g di zucchero
5 g di fior di sale
3 g di essenza di vaniglia liquida

Tritare il cioccolato in pezzi piccoli. Unire la farina, il cacao in polvere e il bicarbonato. In un altro recipiente amalgamare bene il burro, gli zuccheri, il fior di sale e la vaniglia. Unire i due composti, aggiungere le fragole secche e amalgamare bene il tutto. Cercare di "smaneggiare" l'impasto il meno possibile. Formare 4 rotolini, avvolgere nella pellicola e mettere in frigo per un'ora.
Scaldare il forno a 170° gradi. Tagliare i 4 rotoli a fette di 1 cm di spessore. Posizionarle sulle teglie ricoperte di carta da forno (lasciate circa 2 cm tra un biscotto e l'altro) e infornare a 170° gradi per circa 10/12 minuti.

lunedì 14 dicembre 2009

Dicembre al profumo di spezie...


Biscotti cioccolato e zenzero candito

Adoro questo mese... Il mio dicembre è così tante cose contemporaneamente: la piacevole e inconfondibile attesa del Natale, la preparazione della casa per questa festa, gli addobbi, il profumo dell'albero di Natale, le illuminazioni per le vie del centro storico, l'aria di festa che si respira ovunque, la scelta accurata dei regali, la creazione dei bigliettini d'auguri, impacchettare i doni, candele accese sparse ovunque per la casa, il freddo, nuvolette di vapore che escono dalla bocca intenta a parlare, caldarroste agli angoli delle strade, cioccolata calda con nuove amiche, cannella, zenzero e biscotti...
Tanti biscotti! Biscotti speziati. Perfetti per il mio dicembre al profumo di spezie...

Biscotti cioccolato e zenzero candito

Ingredienti per circa 30 biscotti
150 g di cioccolato fondente (spezzettato)
75 g di burro (ammorbidito)
175 g di zucchero di canna
1/2 cucchiaino di essenza di vaniglia
1 uovo (sbattuto)
115 g di farina "00"
30 g di cacao
1 cucchiaino di bicarbonato di sodio
100 g di zenzero candito (tagliato a pezzetti piccolissimi)
un pizzico di sale

Metti il cioccolato fondente tritato in un recipiente e fai sciogliere a bagnomaria fino a che non sarà completamente fuso. Nel frattempo sbatti il burro, la vaniglia, lo zucchero e l'uovo assieme fino ad ottenere un composto chiaro e spumoso. Setaccia nel composto la farina, il cacao, il bicarbonato e il pizzico di sale e mescola bene per amalgamare. A questo punto aggiungi il cioccolato fondente fuso e lo zenzero (a pezzettini!) e mescola fino a che non si forma un impasto abbastanza sodo. Copri con la pellicola e metti in frigo a riposare per un'ora circa oppure nel freezer per 20 minuti.
Nel frattempo scalda il forno a 160° gradi.
Togli il composto dal frigo, preleva un cucchiaio scarso di impasto e con le mani forma una pallina. Procedi così fino all'esaurimento dell'impasto. Posiziona le palline su un paio di teglie ricoperte di carta da forno alla distanza di 4 cm l'una dall'altra. Questo perché durante la cottura i biscotti tenderanno ad allargarsi abbastanza e altrimenti rischiano di attaccarsi a quello posizionato vicino l'un con l'altro. Cuoci a 160° gradi per circa 10-15 minuti.
Questi biscotti sono migliori se mangiati il giorno stesso in cui vengono fatti!

La ricetta è tratta da "Books for Cooks 7".

Con questa ricetta partecipo alla bella raccolta natalizia di cavoliamerenda "Avvent-atevi".

giovedì 10 dicembre 2009

Composta di pere e spezie


Composta di pere e spezie

Ho amato questa composta fin dalla prima volta che l'ho vista sul blog di vaniglia. Sono stata attratta dalla sua semplicità, ma soprattutto dalla sua sobria eleganza.
L'idea di poter servire un dessert così chic e retrò, capace di stupire i commensali, non mi ha dato pace finché non ho provato a farlo... Ed è verissimo che pere e spezie (cannella e zenzero) formano un connubio meraviglioso!
Trovo che sia ideale per terminare una cena impegnativa (leggasi pesante!) con qualcosa di dolce ma leggero, oppure per "corrompere" l'amica costantemente a dieta... Per impreziosirlo servitelo con un ciuffetto di panna acida ed il successo sarà assicurato!

Cannella e zenzero

Ingredienti per 4 persone
900 g di pere
90 g di zucchero di canna grezzo
1/2 cucchiaino di cannella in polvere
1/2 cucchiaino di zenzero in polvere
1/2 bicchiere d'acqua

Sbuccia le pere, tagliale nel senso della lunghezza in 4 parti e togli i torsoli. Tagliale a tocchetti e mettile in una pentola capiente e antiaderente. Aggiungi lo zucchero, l'acqua, la cannella e lo zenzero. Copri con il coperchio e cuoci per circa 50 minuti a fuoco moderato/basso.
Dopo frulla il composto fino ad ottenere una crema liscia. Dividi in 4 coppette, lascia raffreddare e metti in frigo. Oppure se preferisci puoi servirla tiepida o a temperatura ambiente. Trovo che sia molto versatile, per cui puoi scegliere la versione che ti piace di più!
Servi accompagnando da un ciuffetto di panna acida.

lunedì 7 dicembre 2009

Cioccolata calda alla vaniglia


Cioccolata calda alla vaniglia


Questa cioccolata calda alla vaniglia sta accompagnando dolcemente le mie merende degli ultimi pomeriggi... È caratterizzata da un aroma speziato di vaniglia che la rende dolce, ma non stucchevole e da una consistenza meravigliosamente vellutata.
Mi raccomando, perché una cioccolata calda sia davvero buona sono necessari ingredienti di ottima qualità! Quindi, cioccolato fondente squisito (io mi sento di consigliarvi solo due marche: Valrhona o Lindt) e latte fresco intero.
Buone ciocco-coccole a tutti voi...

Ingredienti per 4 persone
125 g di cioccolato fondente
600 ml di latte fresco intero
1/2 stecca di vaniglia

Spezzetta il cioccolato in pezzi piuttosto piccoli. Versa il latte in un pentolino e aggiungi il cioccolato tritato. Taglia la stecca di vaniglia a metà e fai cadere nel latte i semini neri, grattandoli con un coltello. Mescola il tutto e porta a ebollizione.
Togli dal fuoco, dai una bella mescolata, versa nelle tazze e servi subito.

venerdì 4 dicembre 2009

Quelli che l'arrosto...


Salsicce, patate e pane arrosto

Ecco un arrosto.
Dedicato a tutti quelli che me l'hanno chiesto e a tutte quelle che dovranno cucinarlo per loro...
Sì, va bene, questo non è proprio il Signor Arrosto, ma è comunque una sua gustosa semplificazione (e cerchiamo di non mettere troppi puntini sulle i, altrimenti non vi si accontenta mai...). Potremmo chiamarlo "arrosto for dummies": è semplice, veloce e catalizzatore di pareri sempre positivi.
Una ricetta per amiche molto impegnate e che si trovano attualmente all'estero, ma che devono accontentare compagni italiani dalle papille gustative esigenti. ;)

Arrosto di salsicce, patate e pane

Ingredienti per 4 persone
6 salsicce
800 g di patate
2 rametti di rosmarino
pane toscano senza la crosta
50 ml di olio extravergine d'oliva
sale
pepe

Riscalda il forno a 200° gradi.
Lava i due rametti di rosmarino sotto l'acqua corrente e dividili in pezzetti più piccoli.
Pela le patate e tagliale a pezzi piuttosto grandi. Mettile in una teglia capiente per arrosti, condiscile con sale, pepe, olio d'oliva e il rosmarino e inforna per circa 40/50 minuti finché non iniziano a prendere colore e ad ammorbidirsi mescolando di tanto in tanto.
Nel frattempo, spezzetta il pane in bocconcini e mettili da parte. Togli la "pellicola" alle salsicce, tagliale a fette spesse e tieni da parte.
Quando le patate avranno iniziato a colorirsi (trascorsi circa 40/50 minuti), aggiungi la salsiccia e il pane e mescola bene per fare amalgamare il tutto. Cuoci per altri 30 minuti, o finché le patate sono tenere e le salsicce e il pane hanno preso un bel colore dorato.
Se vuoi puoi accompagnare questo piatto con un'insalata.

martedì 1 dicembre 2009

Pasta fatta in casa: le orecchiette!



L'idea di provare a fare la pasta fatta in casa è stata di Matteo. Vi sembra che io, foodblogger di vocazione, potessi tirarmi indietro? Ovviamente no! E così la sera successiva ci siamo messi ad impastare farina di semola di grano duro per dare vita alle nostre orecchiette...
Vi confesso che era la prima volta che provavo a fare la pasta e avevo un po' di timore che potesse venire fuori un disastro. Invece così non è stato...
In realtà, ci siamo divertiti da morire ad impastare, arrotolare, tagliuzzare e dare la forma corretta. Le orecchiette sono di una semplicità disarmante!
Ah, la mano che forma l'orecchietta (perché a noi questa cosa del coltello proprio non è piaciuta...) è di Matteo, che d'ora in poi oltre ad essere l'addetto alla pizza sarà anche quello alle orecchiette... ;)


Ingredienti per 2/3 persone (dipende dalla fame...)
300 g di farina di semola di grano duro
1,5 dl d'acqua tiepida
sale qb (noi abbiamo messo 1 cucchiaino scarsissimo)

Distribuisci la farina a conca sulla spianatoia, spolvera con il sale e versa dentro l'acqua tiepida. Lavora la pasta per una decina di minuti, dovrai ottenere una pasta piuttosto liscia e soda.
Preleva un pezzetto di pasta e arrotolala sulla spianatoia fino ad ottenere un cilindro dello spessore di una matita. Successivamente taglialo a pezzettini lunghi circa 1 cm. A questo punto ci sono due modi per creare le orecchiette: 1) prendi i pezzettini, forma delle palline e schiacciale con il pollice sulla spianatoia (vedi prima foto) 2) con la punta arrotondata di un coltello strascica ogni pallina sulla spianatoia in modo che la pasta si curvi e formi l'orecchietta.
Infine, disponi le orecchiette su delle teglie coperte di carta forno e spolverate con un po' di farina (la stessa che hai usato per l'impasto!). Fai asciugare la pasta per almeno un'ora prima di cuocerla. L'ideale sarebbe farle seccare per un'intera notte. Noi abbiamo aspettato solo un'ora, ma in cottura hanno tenuto benissimo e non si sono disfatte.
Quando l'acqua bolle versa le orecchiette e cuoci per 4 minuti. Scolale e condisci a piacere. I condimenti ideali per questo tipo di pasta possono essere sugo di pomodoro fresco o di cime di rapa.

giovedì 26 novembre 2009

Banana Bread



Non molto tempo fa si parlava con la cara vaniglia della spiacevole tendenza delle banane a maturare troppo in fretta e della conseguente necessità di utilizzarle in una qualche ricetta nel caso in cui non si voglia mangiarle al naturale. E così mi è venuto in mente che non avevo mai postato la "mia" ricetta del banana bread, nonostante a casa le banane finiscano spesso lì dentro...
Si tratta di una ricetta semplicissima che come risultato finale vi darà un cake molto morbido e altrettanto profumato. Se volete potete aggiungere all'impasto un po' di noci o nocciole precedentemente tritate con dello zucchero (sottraetelo dal totale necessario per la ricetta, circa 50 g) in modo che non rilascino olio. È buono mangiato al naturale, ma io lo adoro leggermente tostato con un velo di burro e marmellata la mattina a colazione...


Ingredienti per uno stampo da cake
125 g di burro
180 g di zucchero di canna scuro
350 g di polpa di banana (circa 3 o 4 banane, dipende dalle dimensioni)
2 uova
1 cucchiaino di essenza di vaniglia
1 cucchiaino di cannella
250 g di farina "00"
1 bustina di lievito in polvere
3/4 di cucchiaino di bicarbonato di sodio
3 cucchiai di latte tiepido

Scalda il forno a 180° gradi. Frulla le banane fino ad ottenere una purea.
Lavora a crema il burro con lo zucchero fino ad ottenere un composto liscio e poi incorpora la purea di banana. Aggiungi le uova, un cucchiaino di cannella e uno di vaniglia, un pizzico di sale e sbatti bene. Setaccia la farina e il lievito nel composto e sbatti fino ad avere un impasto omogeneo. Mescola il bicarbonato al latte e aggiungilo all'impasto.
Versa il composto nello stampo e inforna per circa 50 minuti a 180° gradi, finché il pane è croccante in superficie e uno stuzzicadenti infilato nel centro esce pulito. Una volta freddo sformalo.
Si conserva in un contenitore a chiusura ermetica per diversi giorni.

La ricetta è tratta da "Ricordi in cucina" di Tessa Kiros, ed. Luxury Books.

lunedì 23 novembre 2009

L'olio novo e la fettunta...



Questo post non era programmato, né pensato con anticipo... È nato venerdì a pranzo, in un istante, da un morso ad una semplice fetta di pane toscano tostata e condita con quell'olio che ti fa pizzicare il palato...
Così ho pensato che in questo blog non poteva mancare un post dedicato a l'olio novo (e guardate bene che ho detto "novo" e non nuovo!) e alla fettunta che insieme hanno accompagnato le mie merende di bambina...
Ho pensato di riassumere brevemente qualche indicazione su questo tipo di olio in modo tale che anche chi non è cresciuto con gli ulivi in giardino possa farsi un'idea sull'argomento!

L'OLIO NOVO
Tra la fine di ottobre e l'inizio di novembre in Toscana (come in altre regioni italiane) inizia la raccolta delle olive, che vengono poi portate nei frantoi per iniziare la spremitura e creare così l'olio d'oliva. L'olio novo è una vera e propria "spremuta d'olive", che viene realizzata nel periodo di apertura del frantoio, senza venir ulteriormente lavorata. Per un olio novo fresco e buono non deve trascorrere troppo tempo tra la raccolta delle olive e la spremitura. Generalmente il tempo ottimale è di 24/36 ore al massimo.
Questo tipo di olio può essere degustato fin da subito appena franto e imbottigliato. È caratterizzato da un gusto amarognolo, leggermente "pizzichino", da un profumo intenso ricco di note aromatiche fresche e decise e da un colore giallo/verde brillante. Perché l'olio sia di ottima qualità è necessario che le olive vengano raccolte nel periodo giusto, ossia in quel lasso di tempo in cui non sono ancora giunte a perfetta maturazione e il loro colore inizia a cambiare da verde in marrone.


LA FETTUNTA
Per realizzare la fettunta non ci sono dosi precise, perché ciò non fa parte di questa semplice e povera preparazione. Essendo un piatto tipico della tradizione culinaria toscana, nasce in quel periodo in cui le famiglie contadine non avevano bilance per pesare gli ingredienti e veniva quindi realizzato "alla buona".
Bastano alcune fette di pane toscano (quindi quello non salato) leggermente tostate, sulle quali verranno versate alcune gocce di olio novo. A seconda dei gusti personali si possono condire le fette di pane strusciandoci sopra uno spicchio d'aglio e con un pizzico di sale.
Buon olio novo a tutti voi!


Sabato pomeriggio ho avuto il piacere di trascorrere qualche ora in compagnia di Onde e di Wennycara. E proprio di piacere si è trattato! Sono entrambe delle ragazze davvero care: gentili, simpatiche, fini e cortesi. È stato bello prendere un tè in compagnia di persone conosciute all'interno della blogosfera e poter finalmente "dare un volto" a compagne che leggi tutte le settimane e che ti sforzi di immaginare fisicamente e caratterialmente.

lunedì 16 novembre 2009

Pan carrè home-made



Avete presente il pan carré che siete sempre stati abituati a mangiare? Scordatevelo. Quello non è pan carré, ma un terribile preparato dal sapore industriale al quale (purtroppo) ci siamo (o ci hanno...) abituati col passare del tempo.
Potessi obbligarvi a fare questo pane lo farei, ma dato che la cosa non rientra nelle mie facoltà, posso solamente scongiurarvi di provare a preparare da soli il vostro pan carré homemade. Vi assicuro che di questa ricetta vi innamorerete... È delizioso leggermente tostato con burro e marmellata la mattina a colazione (e se avete l'abitudine di farvi la marmellata in casa penso che non possa esistere colazione più naturale di questa...), per fare i crostini o le tartine, per i classicissimi toast, e persino mangiato da solo, senza niente...
Attenzione però! Una volta assaggiato, non tornerete più indietro a quello industriale. Mia mamma ha smesso di comprarlo da quando ho iniziato ad infornare pan carré... :)

Ho appena terminato un corso di cucina monotematico su "pane e focacce", dove tra le tante cose ho imparato a fare questo pan carré. A parte la mia felicità e il divertimento nel frequentare il corso e impastare a più non posso, ho avuto modo di notare la gioia degli 'assaggiatori' quando si propone loro del pane o delle focacce realizzate in casa. Credo che sia un ulteriore modo di prendersi cura delle persone a cui vogliamo bene e dimostrare il nostro affetto che le fa sentire veramente coccolate. Per non parlare poi del fatto che al giorno d'oggi diventa sempre più difficile trovare delle panetterie che realizzano un pane veramente squisito!
È vero, preparare il pane in casa richiede tempo e pazienza, ma è una di quelle cose che possono essere tranquillamente preparate nel fine settimana e che renderà un po' speciale qualsiasi semplice pasto...

Ingredienti per uno stampo da pan carré o uno da cake dalla capienza di 1 litro
1/2 kg di farina "0"
200 g di acqua
100 g di latte
10 g di sale
20 g di zucchero
20 g di lievito di birra
70 g di burro (morbidissimo)

Sciogli il lievito nell'acqua e nel latte tiepidi. Unisci la farina setacciata, lo zucchero, il sale e lavora bene l'impasto. Alla fine unisci il burro (morbidissimo) e lavora benissimo l'impasto con forza finché non si staccherà dalle mani.
Fai lievitare per un'ora coperto con della pellicola.
Imburra lo stampo. Metti l'impasto nello stampo (senza rimpastarlo!) e dagli la forma dello stampo. Fai lievitare per circa 40 minuti.
Cuoci a 200° gradi per 40 minuti nella parte bassa del forno (in modo che il calore arrivi dal basso).

venerdì 13 novembre 2009

Una semplice vellutata di zucca



Eccovi qua un cibo-coccola in versione salata che si rivela essere assolutamente confortevole in una fredda sera autunnale...
La vellutata di zucca si presta a tantissime variazioni. Questo perché, come dice Anne-Catherine Bley, la dolcezza e la morbidezza di questo ortaggio gli permettono di accogliere sapori quasi dolci o decisamente speziati...

Ingredienti per 4 persone
1,2 kg di zucca (800 g di polpa)
2 cipolle
1 spicchio d'aglio
10 cl di panna fresca liquida
75 cl d'acqua
2 cucchiaini d'olio d'oliva (io ne ho messi 2 cucchiai... Non sono mica toscana per niente?!)
noce moscata (io non l'ho utilizzata)
sale
pepe

Sbuccia la zucca ed elimina i semi. Tagliala a pezzi. Pela e affetta sottilmente le cipolle e l'aglio (mi raccomando togli l'anima all'aglio, perché quella è la parte che rimane indigesta). In una cocotte metti l'olio, l'aglio, le cipolle e fai rosolare per alcuni minuti finché le cipolle non diventano traslucide (occorrono circa 5 minuti). Aggiungi la zucca, poi l'acqua e il sale.
Porta a ebollizione, poi abbassa la fiamma e cuoci finché la polpa della zucca diventa tenera (occorrono circa 25 minuti). Prima di frullare, metti da parte un po' di acqua di cottura. Poi frulla finemente. Aggiungi tutta o una parte dell'acqua di cottura che hai conservato fino ad ottenere la consistenza che preferisci. Unisci la panna liquida, un po' di noce moscata (se vuoi) e aggiusta di sale e pepe.

La ricetta è tratta da "Zuppe à porter" di Anne-Catherine Bley, ed. Guido Tommasi Editore.

martedì 10 novembre 2009

Cake d'autunno con le mele



Questo cake è un pochino antipatico...
Da quando l'ho sfornato si atteggia in modo incredibile sul suo bel piatto di porcellana dall'alto del mobile dove è posizionato. Sì, perché lui può permetterselo essendo così pieno di charme, sofisticato e pure un po' snob... Beh, lui non è fatto di farina comune (come i classici cake), ma di un melting pot di farina integrale e di farro. E poi ci sono le mele...
Insomma, ha tutti gli ingredienti in regola per sentirsi speciale...

Ingredienti
150 g di farina integrale
150 g di farina di farro
2 uova
170 g di zucchero di canna
200 ml di panna liquida fresca
100 ml d'olio
1 bustina di lievito per dolci
2 mele
1 pizzico di sale
Scalda il forno a 180° gradi.

Sbuccia le mele e tagliale a pezzetti piccoli.
Imburra e infarina uno stampo. Se ne usi uno in silicone ungilo leggermente con un foglio di carta assorbente bagnato di olio.
In un'insalatiera, sbatti le uova con la panna, l'olio e lo zucchero. A questo punto aggiungi i due tipi di farina, il pizzico di sale, e il lievito (precedentemente setacciati) e mescola bene. Incorpora le mele al composto.
Versa l'impasto nello stampo e inforna.
Cuoci a 180° gradi per circa 50/60 minuti. Lascia raffreddare il cake nello stampo prima di sformare.

venerdì 6 novembre 2009

Biscotti integrali al miele e olio d'oliva



Particolari questi biscotti! Sicuramente rustici e adatti a tutti coloro che non amano o non hanno voglia di biscotti eccessivamente sdolcinati...

Ingredienti per una trentina di biscotti
200 g di farina integrale
3 cucchiai di miele
8 cucchiai di olio extravergine d'oliva
1 uovo
1 bustina di vanillina (io ho messo qualche goccia d'essenza di vaniglia, perché la preferisco essendo naturale)
1 cucchiaio di lievito in polvere

Lavora insieme il miele, l'uovo, l'olio e l'essenza di vaniglia. Unisci la farina e il lievito precedentemente setacciati e mescola bene il composto. Disponi della carta da forno su 2 teglie e forma i biscotti con una tasca da pasticcere o con due cucchiaini (io ho optato per questo secondo metodo, perché con la tasca non riuscivo).
Inforna a 200° gradi per circa 10 minuti.

La ricetta è tratta da "Biscotti e dolcetti" di Margherita D'Ayala Valva e Matteo Mattei, ed. Maria Pacini Fazzi.

mercoledì 4 novembre 2009

Lo sapevi che...

Dunque, da qualche tempo in rete gira un giochino che ha la "fastidiosa" tendenza a farci confessare, o meglio, a farci raccontare 10 cose su noi stesse delle quali non abbiamo ancora parlato... Di che genere sta a noi deciderlo.
Ora, alla sottoscritta non piace tantissimo raccontarsi, sia perché è abbastanza riservata sia perché non vede il motivo per il quale alle altre persone dovrebbero interessare e dovrebbero perdere tempo con le mie confessioni.
Fatta questa premessa, il giochino ho deciso di farlo. Così una volta fatto non ci si pensa più, giusto?! Per cui chi non è interessato può risparmiare 10 minuti del suo prezioso tempo, chiudere qui la pagina e passare a ben più importante attività (colazione, passeggiatina mattutina con il cane, rincorrere l'autobus in partenza, cercare di non rimanere incastrato nelle sliding doors della metropolitana, infilare il grembiule al bambino,...).
Per gli irriducibili, invece, ecco qua la mia honest confession in 10 punti:
  1. Quando ero molto piccola (circa 2/3 anni) avevo un amico immaginario. Si chiamava Luca e pare che avessi l'abitudine di farci lunghe conversazioni. Se combinavo un guaio e venivo "sgridata" dai miei genitori, io esordivo sempre così: "vedi Luca, te lo avevo detto che non dovevamo farlo, perché la mamma e il babbo si sarebbero arrabbiati!". Poi come è arrivato, tutto ad un tratto, Luca se n'è andato...
  2. Tutti mi dicono che sono una persona buona d'animo, ma che una volta al volante divento di un'aggressività unica. Questo vuol dire che ingaggio "gare" con furbi automobilisti che tentano di saltare la fila infilandosi dai lati, impreco contro i motorini che mi sorpassano sulla destra e contro tutti coloro che nonostante la fila di macchine strombazzano selvaggiamente, e tendo a frenare un po' (Matteo ha fatto una strana espressione quando ha letto "un po'") bruscamente e all'ultimo momento. Io lo faccio per ottimizzare gli spazi in una Firenze estremamente trafficata, ma la maggior parte delle persone tende a non apprezzare questa mia forma di altruismo...
  3. Questa che sto per dirvi è grossa e le foodblogger mi radieranno dall'albo. Adoro cenare a caffè-latte e galletti (sì, quelli del Mulino Bianco...). Ma non con solo 5 biscottini. Nooo, i galletti devono essere tanti, circa una ventina, in modo tale che formino una favolosa zuppona dolce. Le uniche persone che condividono con me questa marziana abitudine sono mia mamma e mia sorella, mentre il resto della popolazione mondiale non la trova neanche un filino attraente...
  4. Non prendo mai un aereo senza avere nel mio bagaglio a mano Bodino, ossia il mio orsacchiotto. Le valigie le perdono, il bagaglio a mano no! Tutto ciò implica che se disgraziatamente non si vede bene cosa c'è dentro la borsa (o lo zaino) quando passa nello scanner mi tocca aprirla e tirare fuori tutto, compreso LUI. Questo generalmente è il momento che terrorizza Matteo. Il poliziotto in questione tira fuori le varie cose e poi quando arriva a lui prima lo guarda perplesso e poi sghignazza insieme alla gente in fila dietro di me... Ops!
  5. Se tutto procede secondo i miei piani conto di laurearmi a febbraio in Scienze Politiche. Attualmente sto lavorando alla mia tesi finale. La materia nella quale mi laureerò è Filosofia Sociale e il titolo della tesi (per ora) è il seguente: "La Pop Art come critica della società nell'era del consumo di massa".
  6. Ho una stellina tatuata sul polso sinistro.
  7. Questa è la mia serata ideale: in casa, pizza, divano, dvd, tuta da ginnastica, calzini belli pesanti, e pantofole (sexy, eh!?). Copertina? Sì, mettiamoci pure la copertina... ;)
  8. La mia testa è piena di ribelli riccioli biondi. E si sa, ogni riccio un capriccio... ;)
  9. Non riesco a fare il pan di spagna! A me proprio non viene... Avete presente quella cosa alta, ariosa e soffice?! Ecco non è il mio caso. L'ultima volta che l'ho fatto era bassino per niente arioso e nemmeno soffice. Ho provato a darne un pezzetto al mio cane (famoso per ingurgitare tutto tranne i baccelli) e non l'ha voluto... Da quel giorno ho chiuso con il pan di spagna.
  10. Amo i fiori, le piante in genere e i giardini. Non c'è viaggio in cui non visiti un particolare giardino locale o un orto botanico. Non mi piacciono molto quelli all'italiana o alla francese, che reputo troppo "costretti", perfetti e un po' finti. I miei preferiti sono i giardini all'inglese, dove la crescita e la disposizione delle piante sono sapientemente lasciate al caso, dove tutto ha un aspetto "naturalmente selvaggio".
Questo gioco implica che io debba passare la "patata bollente" ad altre persone. Capisco che non è il massimo essere citati in questo ambito... Si tratta di uno di quei momenti stile interrogazione a scuola, dove tutti pensano "non me, chiama lui!". Però...
A me piacerebbe che lo facessero: Anemone, Arietta, Camomilla, cavoliamerenda, ElisaKitty's Kitchen, Fiordilatte, Juls, the t time, vaniglia e Wennycara, ... Non odiatemi, ok?! E soprattutto non fatevi problemi a declinare l'invito. Io l'ho già fatto...

lunedì 2 novembre 2009

Torta rustica di zucca per Anemone!



Buona questa semplicissima torta!
Sì, va bene, sono in ritardo rispetto ad Halloween... Ma a me questa festa non piace! E soprattutto non riesco a sentirla come facente parte della mia cultura. Non mi piace 'dolcetto o scherzetto', non mi piacciono i fantasmini, le streghette e tanto meno i ragni...
Ma le zucche sì! E tanto... Sia da un punto di vista estetico che in quanto (e soprattutto) a sapore...
Avevo voglia di sperimentare una torta con la zucca in versione dolce, e dopo un'accurata ricerca in rete ho deciso di ispirarmi a questa qui della mitica Arietta, alla quale ho apportato alcune modifiche secondo il mio gusto personale. Questo è quello che ne è venuto fuori...

Ingredienti per uno stampo da 24 cm di diametro
450 g di polpa di zucca (a crudo già pulita)
200 g di zucchero di canna
100 g di burro
150 g di farina "00"
150 g di farina di mais
4 uova
1 cucchiaino di cannella
1 bustina di lievito per dolci
1 pizzico di sale
granella di zucchero (per decorare)

Pulisci la zucca, tagliala a tocchetti e cuocila a vapore (io l'ho cotta nel cestello in bambù) finché sarà tenera.
Preriscalda il forno a 180° gradi.
Monta le uova con lo zucchero, aggiungi il burro fuso, la cannella, il pizzico di sale a mescola bene.
Quando la zucca sarà cotta, tamponala bene con carta assorbente e frullala fino a ridurla in purea.
Aggiungi al composto a base di uova le due farine setacciate e il lievito e amalgama bene. Per ultima aggiungi la purea di zucca e dai una bella mescolata.
Versa il composto in uno stampo (precedentemente imburrato e infarinato), cospargi la superficie con la granella di zucchero e inforna.
Cuoci a 180° gradi per circa 50 minuti (mi raccomando la prova stecchino!).

Con questa ricetta partecipo alla raccolta di Anemone "Cuocere al vapore".



venerdì 30 ottobre 2009

Dolcemente autunno...


Questo l'autunno di Semplicemente Pepe Rosa...



Com'è dolce questo autunno tra un bouquet dai colori avvolgenti, delle melagrane che non vorrei mai utilizzare per non rovinare quella poetica atmosfera che creano sul tavolo di legno della cucina, e il giardino dai colori onirici...




Sul cambio di look:
era circa da un paio di mesi che volevo modificare il look del mio piccolo blog, ma il tempo mi/ci scivolava tra le mani senza che me ne rendessi conto e così rimandavo. Nel primo pomeriggio libero ci siamo messi a lavorare e questo è il risultato... Volevo che comparisse finalmente il pepe rosa che è la colonna portante di questo spazio. Inoltre, ci tenevo al fatto che fosse un po' meno rosa (o meglio, di altre tonalità) e un po' più "adulto", perché il tempo passa e si cresce (insieme)...
A me piace molto il risultato finale, e a voi?
Per il lavoro vero devo ringraziare Matteo che si è sorbito un pomeriggio infernale di "potresti spostarlo un po' più al centro? Ancora un po', più a destra, ancora-ancora-ancora-ancora, no-no-no-no, andiamo più a sinistra, ancora-ancora-ancora, un po' più alto, ancora un po', ancora-ancora-ancora-, no forse era meglio prima...". Argh! E questo è solamente un piccolo estratto... Insomma capite che razza di incubo?!
Quindi, grazie di cuore Matteo.

mercoledì 28 ottobre 2009

Tanti piccoli pois...



Il gelato alla vaniglia è uno di quei dessert che mettono d'accordo proprio tutti: grandi e piccini.
Per buona parte della mia vita gli unici due gusti che ho voluto mangiare sono stati il cioccolato e. appunto, la vaniglia (o la crema).
E così hanno fatto anche mia sorella, Matteo, le due bambine alle quali ho fatto da baby sitter, e chissà quanti altri milioni di bambini prima e dopo di noi... E voi?


La vaniglia probabilmente è il mio ingrediente preferito. Trovo che abbia qualcosa di magico... Adoro guardare la bacca, tagliarla in due parti e raschiare con la punta del coltello i semini che immancabilmente si posano sui polpastrelli del pollice e dell'indice come tanti piccoli pois scuri...

Questa è la mia versione del gelato alla vaniglia per cui solitamente tutti impazziscono...

Gelato alla vaniglia

Ingredienti per 4 persone
2 uova
70 g di zucchero
125 ml di latte
250 ml di panna
1/2 baccello di vaniglia

Sbatti le uova con lo zucchero fino ad ottenere un composto liscio e cremoso. Metti il latte in una pentola. Apri il baccello di vaniglia per il lungo, raschia i semini e metti tutto nel latte. Scalda a fuoco dolce in modo che il latte si aromatizzi. Appena prima che prenda il bollore toglilo dal fuoco e incorporane una cucchiaiata alle uova per portarle a temperatura. Unisci ancora un cucchiaio e poi versa il tutto nella pentola con il latte. Metti sul fuoco con la fiamma al minimo e cuoci per 1 minuto circa, sbattendo continuamente, per il tempo necessario a cuocere le uova. Togli dal fuoco, incorpora la panna sbattendo e versa in un recipiente dotato di coperchio. Lascia raffreddare completamente, sbattendo ogni tanto. Una volta freddo togli il baccello.
Versa il composto nella gelatiera e lavoralo secondo le istruzioni.


lunedì 26 ottobre 2009

Torta di grano saraceno




Quando hai delle persone (speciali, ma anche buongustaie!) a cui tieni che vengono a trascorrere una mezza giornata in tua compagnia ci vuole una merenda degna della situazione. Ora, non pensate che questa sia una cosa semplice, perché non lo è. Ci ho messo un bel po' di tempo per scegliere LA TORTA giusta. Volevo una torta autunnale, semplice (nel senso di un qualcosa che avesse l'aria di "un pomeriggio tra amici"), ma anche bella da vedere...
Così sabato a merenda: torta di grano saraceno, selezione di tè, Matteo, J., Cavoliamerenda ed io, libri e blog di cucina, tante chiacchiere e risate...

Questa meraviglia di torta è opera di Fior di Frolla, ovvero una garanzia. La ricetta l'ho ripresa da qui. Per quanto riguarda l'elenco degli ingredienti e lo svolgimento della ricetta ho fatto un (quasi) copia-incolla della sua, perché non sarei davvero stata in grado di fare di meglio... 

Vi comunico che la sottoscritta ha scoperto (oltre alle zuppe!) che esistono tanti tipi di farina (la scoperta dell'acqua calda, penserete voi. E avete anche ragione!)... E pare che la cosa la faccia molto felice e che le interessi altrettanto. Per cui è stata al NaturaSì, l'ha prontamente saccheggiato e ha riempito la sua dispensa di farina di grano saraceno, farro, kamut & Co. Insomma, tutto questo era per raccontarvi (e preparavi!) che da ora in poi si parte anche con questa sperimentazione... Si salvi chi può! ;)

Ingredienti per uno stampo da 24 o 26 cm di diametro (a seconda dell'altezza che volete ottenere)
150 g di farina bianca
100 g di farina di grano saraceno
200 g di marmellata di mirtilli rossi poco zuccherata (io ho utilizzato quella di frutti di bosco, perché non sono riuscita a trovare quella di mirtilli rossi)
150 g tra noci, nocciole e pinoli
6 uova
300 g di zucchero semolato
100 g di burro
1 bustina di lievito per dolci
zucchero a velo per spolverizzare

In una ciotola monta, utilizzando uno sbattitore elettrico, le uova con lo zucchero fino ad ottenere un composto chiaro e spumoso. Nel mixer trita finemente noci, nocciole e pinoli. Incorpora a pioggia le due farine setacciate amalgamandole all’impasto, poi unisci la frutta secca mescolando lentamente con un cucchiaio di legno. Fai fondere il burro in un pentolino o nel microonde e aggiungilo al composto insieme al lievito. Mescola nuovamente.
Imburra ed infarina una tortiera a cerchio apribile da 24 o 26 cm di diametro, versa all’interno il composto e fai cuocere nel forno già caldo a 170° per circa 40/50 minuti. Trascorso questo tempo fai la consueta prova stecchino, quando uscirà asciutto e pulito il dolce sarà cotto.
Estrai la torta dal forno e falla raffreddare su di una griglia per dolci. Servendoti di un coltello tagliala a metà in senso orizzontale e farcisci la parte inferiore così ottenuta con la marmellata aiutandoti con un cucchiaio. Ricomponi il dolce appoggiando la parte superiore e spolverizza con zucchero a velo. A piacere servi con panna montata fresca.

giovedì 22 ottobre 2009

Una merenda un po' diversa...


Capita che si hanno in mente tutt'altri progetti, tutt'altre ricette...
Ma capita che ti viene regalata una prosperosa e bellissima melagrana e, allora, quell'idea lì ti balena in testa...
Prendendo spunto da Tessa Kiros e dal suo "Ricordi in cucina", oggi niente ricetta vera e propria, ma piuttosto un assemblamento di ingredienti per una merenda (o colazione!) sana e un po' fuori dal comune...


Yogurt greco con miele, cannella, noci pecan e melagrana

Ingredienti per 2 persone
300 g di yogurt naturale greco (io ho utilizzato un classico yogurt naturale)
4 cucchiaini di miele liquido
25 g di gherigli di noci pecan spezzettati grossolanamente (io ho usato le noci nostrane)
chicchi di 1/4 di melagrana
cannella in polvere

Estrai i chicchi dalla melagrana. Tosta leggermente le noci in una padellina o in forno, giusto il tempo di far venire fuori il loro profumo e di renderle un pochino più croccanti (stai attenta a no cuocerle troppo, altrimenti diventeranno amare e sapranno di bruciato!). Lasciale raffreddare.
Distribuisci lo yogurt nelle ciotoline, cospargilo con una manciata di noci, irrora con il miele, distribuisci i chicchi di melagrana e completa con una spolveratina di cannella. Servi subito.
Buona merenda!

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