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lunedì 28 febbraio 2011

Biscotti sullo stecco!


Biscotti sullo stecco!


Vola, vola farfallina...

Farfallina bella e bianca 
vola vola mai si stanca
vola qua, vola là:
mai nessun la fermerà!
Vola, vola ore ed ore
poi si posa su un bel fiore
vola qua, vola là:
mai nessun la fermerà!

I biscotti sullo stecco esercitano un certo fascino... Sono divertenti e catturano subito l'attenzione. Insomma, quel semplice bastoncino di legno sembra far miracoli! E fa tornare un po' bambini anche noi adulti... ;)
La ricetta è tratta da "Delizie Divine" di Nigella Lawson, ed. Luxury Books.


BISCOTTI SULLO STECCO

Ingredienti per circa 40 - 50 biscotti
  • 175 g di burro morbido
  • 200 g di zucchero semolato
  • 2 uova
  • 1 cucchiaino di estratto di vaniglia
  • 400 g di farina "00"
  • 1 cucchiaino di lievito
  • 1 cucchiaino (raso) di sale
  • zuccherini colorati per decorare
  • bastoncini di legno per decorare
Riscalda il forno a 180°.
Lavora a crema il burro con lo zucchero finché risulta chiaro e assomiglia ad una mousse, a questo punto unisci le uova e la vaniglia e mescola bene per amalgamare. In un'altra ciotola mescola la farina, il lievito e il sale. Unisci gli ingredienti asciutti al burro e alle uova e mescola bene. Se l'impasto finale ti sembra troppo appiccicoso per essere steso, aggiungi ancora un po' di farina, ma solo quanto basta per renderlo più asciutto. 
Forma due dischi con l'impasto, avvolgili (separatamente) nella pellicola e mettili in frigo a riposare per almeno un'ora. Infarina una superficie adatta, appoggia uno dei due dischi (non togliere dal frigorifero l'altro finché non hai finito con il primo), infarinalo leggermente in superficie e stendilo fino a ottenere uno spessore di circa mezzo centimetro. Ritaglia i biscotti con gli appositi stampini, passando prima il bordo nella farina. Infila lentamente il bastoncino nei biscotti facendo attenzione a non romperli. Spargi sopra i biscotti degli zuccherini colorati e adagiali sulle teglie da forno (ricoperte di carta forno) distanziandoli leggermente.
Cuocili per circa 8 - 12 minuti a 180° gradi, fino a che saranno belli dorati ai bordi. Mettili a raffreddare su una griglia e continua con il resto dell'impasto. 
Se vuoi fare meno biscotti, il mio suggerimento è quello di preparare comunque questa dose e poi congelarne la metà per i momenti d'emergenza! ;) 

venerdì 25 febbraio 2011

Mud cake, dark chocolate and laughing...


Mud cake


Dark chocolate


I love it!


Some weekends everything that matters involves wrapped into a warm cashmere scarf, some little british narcissi, some dark chocolate, baking cake and laughing until we can't breath anymore... 

❤ one. baking mud cake.
❤ two. some dark chocolate.
❤ three. warm cashmere scarf.
❤ four. little british narcissi.
❤ five. laughing. always and forever more.

❤ What are your plans for the weekend? 


MUD CAKE

Ingredienti per uno stampo da 20 cm di diametro
  • 125 g di cioccolato fondente di ottima qualità
  • 230 g di zucchero di canna
  • 70 ml d'acqua calda
  • 50 ml di rum scuro di ottima qualità
  • 125 g di burro
  • 1 uovo sbattuto
  • 125 g di farina "00"
  • 1/2 cucchiaino di lievito in polvere
  • 15 g di cacao amaro in polvere
  • qualche goccia di vaniglia
  • zucchero a velo per decorare
Riscalda il forno a 180° gradi.
In un pentolino sciogli il burro. Quando si sarà sciolto aggiungi lo zucchero, l'acqua calda e il rum e porta ad ebollizione. Togli dal fuoco e unisci il cioccolato spezzettato e mescola bene fino a che non sarà completamente sciolto. Lascia intiepidire. Dopo aggiungi l'uovo sbattuto e qualche goccia di vaniglia. 
Setaccia assieme la farina, il cacao amaro in polvere e il lievito. Uniscili all'altro composto e mescola bene. Versa in uno stampo da 20 cm foderato di carta da forno (precedentemente bagnata e strizzata) e cuoci a 180° gradi per circa 45 - 50 minuti. 
Spolvera con lo zucchero a velo e servi la torta accompagnata con una pallina di gelato alla vaniglia o panna montata. 

mercoledì 23 febbraio 2011

Semplice e romantica


Torta morbida di limone e mandorle


Semplice e romantica: gli unici aggettivi che userei per definirmi. Semplice e romantica: la torta con la quale ho festeggiato il mio compleanno. Ieri ho compiuto 28 anni e non ho ancora capito se l'idea di diventare definitivamente "grande" mi piaccia oppure no. L'unica cosa che so con certezza è che intorno a me ci sono persone preziose che mi accompagnano e sostengono in ogni momento, in ogni decisione. E questo è un piccolo grande tesoro da custodire con cura. Ci sono momenti in cui se potessi fermerei il tempo e galleggerei sospesa in una bolla di sapone...

Così, quando Juls ha proposto il suo contest "Se tu fossi una ricetta", io non ho avuto dubbi. Qualsiasi età io abbia, sarò sempre una semplicissima e morbida tortina da tè dalle note vagamente fruttate. Mi scopro continuamente a cercare conforto e sostegno nelle cose semplici che la vita può darmi. Sono senza dubbio le mie preferite...
La tortina è una meraviglia estratta da "Delizie Divine" di Nigella Lawson. Un libro che attualmente è nelle mie corde più di qualsiasi altro. Il connubio mandorle e limone crea un gusto delizioso e la morbida e umida texture dell'impasto fa il resto. Pollice in sù dell'uomo di casa! ;)


TORTA SOFFICE AL LIMONE E ALLE MANDORLE

Ingredienti per uno stampo da 20 cm di diametro
  • 225 g di burro ammorbidito
  • 225 g di zucchero semolato
  • 4 uova
  • 50 g di farina "00"
  • 225 di mandorle macinate
  • 1/2 cucchiaino di essenza di mandorle
  • 2 limoni (la scorza grattugiata e il succo)
Riscalda il forno a 180° gradi.
Lavora a crema il burro con lo zucchero fino ad ottenere un composto quasi bianco. Incorpora le uova, una alla volta, unendo un quarto della farina dopo ogni aggiunta. Dopo aver unito le uova e tutta la farina, incorpora delicatamente le mandorle macinate, l'essenza di mandorle, la scorza e il succo di limone. 
Versa l'impasto nella tortiera e inforna per circa un'ora (anche 50 minuti oppure 1 ora e 10 minuti, dipende molto da forno a forno. Quindi tienila d'occhio!). Dopo 30 minuti copri la torta con un foglio di alluminio in modo che non si bruci in superficie. Il dolce è pronto quando risulterà sodo e uno stecchino ne uscirà abbastanza pulito: deve essere soffice, ma non appiccicaticcio. 
Sforna il dolce e lascialo raffreddare nello stampo. Al momento di servirlo spolveralo con dello zucchero a velo. 

Con questa ricetta partecipo al contest di Juls "Se tu fossi una ricetta..." in collaborazione con Macchine Alimentari.

Contest - Se tu fossi una ricetta...

lunedì 21 febbraio 2011

Yummy bijoux


Collage Le Chou Chou Bijou


Un biscotto, un delicato servizio da tè, una crostata, un budino, o una fetta di torta... 
No, non sto facendo l'inventario della mia dispensa! Stavo semplicemente ammirando le dolcissime creazioni di Le Chou Chou bijoux
Queste meraviglie nascono dal genio di Annapaola Rapacciuolo. Annapaola è una designer di gioielli e la creazione le scorre nelle vene. Il suo primo passo dentro questo mondo avviene quando, ancora piccolina,  assiste ad una mostra di archeologia dove rimane colpita da antichi gioielli riemersi dalle ceneri del Vesuvio. Da lì in poi nascerà una lunghissima storia d'amore...
Un gioiello per Annapaola è "arte portatile". Infatti le sue miniature sono delle vere e proprie opere d'arte da indossare assieme ad un bel sorriso. Piccoli ed eleganti accessori ricchi di particolari affascinanti. Crea i suoi "yummy bijoux" utilizzando ceramica, resine, materiali polimerici, perle, swarovski, pizzi e nastri. I materiali sono tutti anallergici e nichel-free.
Sono cosciente del fatto che il post odierno delle "funny and lovely discoveries" farà impazzire molte di voi. Io sono già stata colpita e affondata a suo tempo! Cosa mi piace? Praticamente tutto! In particolare mi affascina questa meraviglia... :)

Adesso vi invito ad andare a trovare Annapaola che sa essere una deliziosa padrona di casa...

venerdì 18 febbraio 2011

ENGLISH LESSON N.6: PORRIDGE


Dark chocolate & orange marmelade porridge

PORRIDGE (noun uncountable): oats that are cooked with milk or water and served hot for breakfast.

Se vi piacciono l'avena e le colazioni calde e coccolose, il porridge fa decisamente al caso vostro. Si tratta di un grande classico mattutino dei sudditi di sua maestà, ma si può affermare senza sbagliare che ogni famiglia inglese vanta una propria versione. Si parte da una base classica e comune che consiste nella cottura dell'avena con il latte (o acqua) alla quale si può aggiungere più o meno qualsiasi cosa: frutta fresca, miele, frutta secca, cioccolato, marmellate,...
Io mi sono affidata a Jamie Oliver e al suo favoloso magazine. Il risultato è un porridge golosissimo per tutti gli amanti dell'abbinamento cioccolato/arancia.


DARK CHOCOLATE & ORANGE MARMELADE PORRIDGE

Ingredienti per 4 persone
  • 200 g di fiocchi d'avena
  • 750 ml di latte (latte di soya o acqua)
  • 50 g di cioccolato fondente al 70%
  • 4 cucchiaini di marmellata di arance
  • latte per servire
In una pentola versa i fiocchi d'avena, il latte e un pizzico di sale. Metti sul fuoco e cuoci a fiamma moderata. Porta a ebollizione e cuoci per 5 - 6 minuti, mescolando di continuo per ottenere un porridge cremoso. A questo punto aggiungi il cioccolato e la marmellata e continua a mescolare per farli sciogliere e amalgamare uniformemente (1 minuto). Distribuisci il porridge nelle ciotoline e servi aggiungendo un po' di latte.
Puoi aggiustare la consistenza del porridge a tuo piacere. Se lo preferisci più liquido aggiungi un po' più di latte o acqua (a seconda di cosa hai usato). 

mercoledì 16 febbraio 2011

G2Kitchen: in attesa di salutare l'inverno...


Cover invernale G2K


Come molti di voi oramai sanno il mio articolo per G2Kitchen ruota attorno a Londra. Ogni edizione un nuovo argomento, ma sullo sfondo c'è sempre lei... Ma scommetto che almeno una volta vi sarete chiesti "ma come nascono i suoi pezzi?". Ecco, oggi vi racconto qualcosa della realizzazione dell'ultimo numero...
La mail di Genny suonava più o meno così: "Caro, da te vorrei una presentazione dei locali londinesi che consideri speciali. Ciò che qua non si trova. Quelli che sogniamo e vi invidiamo un po'". 
Ed è nata così l'idea di proporvi i quattro posti che troverete all'interno dell'articolo. Ad ognuno ho deciso di assegnare un pasto della giornata: c'è quello per la colazione, quello per il pranzo, uno adatto alla merenda e infine la location perfetta per la cena. Sempre tenendo un occhio al rapporto qualità/prezzo. Si tratta di indirizzi che sono alla portata di tutti e che, soprattutto, sono "veri". Insomma, lì dentro ci troverete i londinesi e non l'italiano di cui vi sforzate di capire l'accento per localizzarlo! ;)
Quando sono rientrata a Londra dopo il mese italiano, la mia prima settimana è stata dedicata a questo. Scegliere, visitare, testare e ri-testare, fotografare e decidere. Dura la vita per le collaboratrici di G2K, eh?! Pensate un po', non abbiamo neanche il rimborso spese... Però l'idea di mandare il conto del dietologo a Genny c'è! ;D
Direi che vi ho raccontato fin troppo per oggi. Solo un'ultima cosa: se qualcuno di voi volesse inserire il nuovo banner della rivista (questo qua sotto) all'interno del proprio blog, può copiare il codice html che trova nel rettangolo. Adesso vi spedisco a scaricare quello che si preannuncia essere il numero migliore tra quelli usciti fino ad ora...

Buona lettura a tutti!

bannerino-copia.png

lunedì 14 febbraio 2011

La spremuta allegra!


Spremuta allegra

Questa è una rubrica fortunata. Da quando siamo partiti con quest'idea pazzerella e divertente abbiamo avuto un sacco di soddisfazioni. E la cosa che mi piace di più è vedere che ha coinvolto soprattutto voi, madri e non. Mi arrivano tantissime mail di mamme che scelgono di condividere spunti, esperienze e ricette... Ma anche tra le non mamme riscuotiamo soddisfazioni! C'è Juls che propone le bananine ricoperte di cioccolato e noccioline ai suoi corsi di cucina per bambini e c'è Fiordilatte che pensando a questa rubrica mi manda il ricettario delle arance della salute dell'AIRC che quest'anno era dedicato alle ricette per i più piccoli. Proprio partendo dal ricettario e da uno scambio di pareri con Giada nasce l'idea della spremuta allegra. Il ricettario propone una spremuta di arance, mandarini e limoni, ma come Giada mi faceva giustamente notare "prendo spesso un centrifugato di arance e ananas che secondo me è ottimo. Prevale l'arancio, ma risulta un pelo più dolce e forse per un bambino è l'ideale. Per lo meno, io da piccina non amavo troppo l'acidulo degli agrumi e tutt'ora tra solo arancio e arancio+ananas preferisco la seconda!".
Le arance sono di stagione e questo frullato potrebbe essere una fresca e sana (è pieno di vitamina C!) alternativa al classico succo di frutta che accompagna la merenda dei vostri bambini... Grazie Giada! :)


SPREMUTA ALLEGRA 

Ingredienti per una persona (un bel bicchierone!)
  • 80 g di ananas
  • 200 ml di spremuta d'arancia fresca
  • 1 cucchiaino di zucchero
Per prima cosa spremi le arance. Nel bicchiere del frullatore metti l'ananas a pezzettini, lo zucchero e la spremuta d'arancia. Frulla fino ad ottenere un composto omogeneo. Servi immediatamente. Se preferisci, prima di servire puoi filtrare la spremuta ottenuta per non correre il rischio che sia rimasto qualche piccolissimo pezzettino di frutta... ;)

venerdì 11 febbraio 2011

Un tour nippo-londinese...


Collage Japan


Sono piuttosto emozionata all'idea che da fine mese in poi una marea di foodblogger atterreranno su suolo britannico in direzione Londra... La mia agenda è densa di appuntamenti fatti di tè, caffè, shopping, saluti e passeggiate. Ed io non vedo l'ora di conoscerle personalmente o di riabbracciarle come amiche di vecchia data. Proprio per questo motivo devo incrementare i miei post londinesi. Ho una certa responsabilità nei confronti di queste fanciulle! Lo so: è un duro lavoro, ma qualcuno deve pur farlo... ;)
Ho pensato di darvi un paio di indirizzi che meritano decisamente di essere visitati, ma che spesso non sono in cima alla to do list londinese. 
Facciamo un salto assieme nel Giappone che questa città può offrire?

  • JAPAN CENTRE: pensate ad un prodotto alimentare giapponese. Ok, qui ce l'hanno. Sono capace di trascorrere un'ora in questo supermercato scoprendo prodotti, leggendo etichette incomprensibili o dialogando con le commesse. Incredibile quanto si possa apprendere sulle abitudini asiatiche attraverso un negozio... :) Dopo le 17:00 i prodotti freschissimi (tipo il sushi) vengono svenduti a metà prezzo. Non dite che non vi avevo avvertite! Japan Centre, 14 - 16 Regent Street. Orari: 10:00 - 21:00. 

  • MINAMOTO KITCHOAN: mai provata la pasticceria giapponese? No?! E cosa state aspettando?! ;) Io mi sono letteralmente innamorata di questo posto ed è uno dei miei indirizzi preferiti di tutta la città. Un'oasi di pace nella quale adoro immergermi nei preziosi momenti liberi. Minamoto Kitchoan, 44 Piccadilly Street. Orari: 10:00 - 19:00.

  • THE JAPAN CENTRE BOOKSHOP: non vorrete mica chiudere il nostro tour nippo-londinese senza un buon libro di cucina giapponese, giusto?! Chissà perché sono sicura di no... ;) The Japan Centre Bookshop, 19 Air Street (Soho). Orari: lu-sa 10:00 - 19:00.

mercoledì 9 febbraio 2011

Bento invernale #1


Bento invernale #1

Gli uccellini cinguettano felici, i fiori sbocciano colorati sui balconi, le rondini nidificano, gli alberi mettono un grazioso manto verde... No, non qui.
È già grazia ricevuta se la mattina ci alziamo e il cielo è "white cloudy", come dicono alla BBC. Già, perché da quando miss semplicemente pepe rosa è a Londra ha scoperto una gamma di grigi che neanche immaginava... Non pensate di rispondere ad un inglese che vi chiede "che tempo fa?" con un semplice "grey", perché lui vi guarderà come dire "ma dai! Ci sei o ci fai?".
Qua andiamo dalle "white cloud", alle "grey cloud" per arrivare alle temutissime "dark cloud". Ma non pensiate che sia finita qui, eh?! No, no. La stessa cosa succede per la pioggia. Mentre da noi o piove o piove, qui godiamo di una gamma infinita e fantasiosa di piogge. Si parte da "light rain" per arrivare alla "heavy rain". Heavy rain non perdona. Heavy rain = portati 12 ombrelli, un rain poncho, 3 k-way, ma tanto non ti serviranno a niente. 
Adesso voi penserete "e il sole?". E che è? Chi l'ha mai visto? Quando ci va di lusso qua abbiamo dei goduriosissimi "sunny intervals", che vuol dire 45 minuti di white cloud, 3 di sole, 45 di white cloud,...

Eccovi qua il mio primo bento d'inverno. Preparato con quello che i ritmi stagionali ci offrono, ma per questo non certo privo di gusto! All'interno ci sono dei muffin salati al cheddar e spinaci. Per la ricetta ho preso spunto da The Hummingbird Bakery Cookbook, ma ho ritoccato le dosi di cheddar e spinaci, perché per i miei gusti erano eccessive. I miei sono in versione mini muffin (anzi mini roselline!), se pensate di fare la stessa cosa ricordatevi di ridurre i tempi di cottura.
Come vi avevo accennato nello scorso post, il mio bento-shopping avviene principalmente su CasaBento. Quindi, dato che me lo chiederete sicuramente, il pirottino con il piccolo panda e gli stecchini con i fiorellini li trovate proprio lì! Vi consiglio di andare a curiosare tutti i bellissimi accessori!

Bento (lato salato)       Bento (lato dolce)       Little panda

BENTO INVERNALE #1

  • songino 
  • muffin salati cheddar e spinaci (vedi sotto)
  • kiwi
  • mix di frutta secca e cioccolato fondente


MUFFIN CHEDDAR E SPINACI

Ingredienti per 12 muffin
  • 30 g di burro
  • 1/2 cipolla rossa piccola (tagliata finemente o tritata)
  • 360 g di farina "00"
  • 2 cucchiaini e mezzo di lievito in polvere (secondo me anche una bustina)
  • 1 cucchiaino di pepe
  • 200 g di cheddar grattugiato
  • 1 uovo
  • 220 ml di latte fresco intero
  • 60 g di foglie di spinaci baby (fatte a pezzettini)
Riscalda il forno a 170° gradi.
Metti il burro in un pentolino e lascialo sciogliere a fiamma moderata, aggiungi la cipolla e friggila fino a che sarà cotta. Metti da parte.
Setaccia la farina e il lievito assieme in una ciotola capiente. Aggiungi il cheddar e il pepe. In un'altra ciotola sbatti assieme l'uovo e il latte. Aggiungi il composto liquido a quello fatto da ingredienti solidi lentamente e continuando a mescolare. Mescola fino ad ottenere un composto omogeneo. A questo punto aggiungi la cipolla e gli spinaci e mescola di nuovo.
Distribuisci il composto nei pirottini e cuoci a 170° per circa 30 - 35 minuti. Fai la prova stecchino! 

lunedì 7 febbraio 2011

Biscotti al tè matcha


Matcha cookies (1)


Il matcha lo rincorro da anni. Poi quando lo trovo, lo rimetto sempre dov'è. Che sia uno scaffale di un supermercato etnico, il banco di Bizzarri o un carrello di acquisti in rete.
La domanda "lo provo o non lo provo?" è diventata un amletiano "essere o non essere?". Il fatto che potesse non piacermi mi spaventava dati i prezzi di pochi grammi di preziosa polvere verde.
Poi, complice il Japan Centre di Piccadilly Circus, in un pomeriggio d'acquisti nipponici mi son fatta coraggio. Mentre la tube percorreva la linea blu, io continuavo a pensare "in verde". Potrei fare quei biscotti, ma magari anche dei mini cake... E perché no dei macarons? 
Arrivata a casa ho aperto il magico barattolino per annusare il tè e ho fatto subito una smorfia poco carina pensando che sapeva decisamente troppo di "fieno"... Poco male: ormai l'avevo acquistato e andava provato.
Avevo deciso che il primo impiego del mio nuovo acquisto sarebbero stati dei biscotti. Ed è così che sono arrivata alla ricetta di Sigrid. Ammetto di aver leggermente diminuito la quantità di matcha per timore che fosse davvero troppo per me. Cuor di leone sì, ma suicida anche no! Fatto sta che il risultato sono stati dei pasticcini delicatissimi che mi hanno incantata. Leggeri, friabili, non eccessivamente dolci e senza "retrogusto di fieno". Secondo me: perfetti. E poi quel colorino verde mi mette all'istante di buon umore!
Ho intenzione di sperimentare ancora, ancora e ancora. Devo ammortizzare la spesa (!) e, soprattutto, voglio conoscere a fondo questo famosissimo tè matcha...


Matcha cookies (2)



BISCOTTI AL TÈ MATCHA

Ingredienti per circa 30 biscotti
  • 215 g di farina
  • 100 g di zucchero a velo
  • 150 g di burro
  • 3 tuorli
  • 1 cucchiaio di tè matcha in polvere
  • zucchero semolato (per decorare)
Setaccia assieme zucchero a velo e tè verde. Aggiungi il burro a temperatura ambiente e mescola con una frusta elettrica fino ad ottenere un composto liscio ed omogeneo. Aggiungi poco a poco la farina a mescola bene dopo ogni aggiunta. Quando la farina sarà incorporata aggiungi i tuorli. 
Avvolgi la pasta nella pellicola e lasciala riposare in frigo per 30 minuti. 
Riscalda il forno a 180° gradi. Trascorso il tempo di riposo, stendi l'impasto con il matterello fino ad ottenere uno spessore di 0,5 cm. Ritaglia i biscotti con uno stampino e passa i bordi dei biscotti (o anche tutto il biscotto se preferisci) nello zucchero semolato.
Disponi i biscotti su una o più teglie rivestite di carta da forno. Inforna a cuoci a 180° gradi per 15 minuti circa (si devono colorare appena i bordi). 

venerdì 4 febbraio 2011

Bento: le FAQ

Bento


È una scatolina molto tenera. Solitamente è di un qualche color pastello. Mette allegria alla prima occhiata. Al suo interno custodisce un pranzetto con i fiocchi. Ognuno di noi, da bambino, l'ha sognata vedendola in un qualche cartone animato giapponese. Cos'è? Ma un bento, ovviamente!
In rete dilaga la bento-mania e da un cinguettio nasce l'idea di questo primo bento-post. Io non sono un'esperta, ma un appassionata sì. La mia passione è nata diverso tempo fa grazie a Kitty's Kitchen. È lei che con le sue proposte mi ha avvicinata a queste lunchbox giapponesi. Da lì in poi il mio interesse per i bento (e la cucina giapponese) è cresciuto fino ad esplodere definitivamente con l'arrivo a Londra qualche mese fa. 
Il mio intento non è quello di salire in cattedra e di insegnarvi chissà cosa, ma solo quello di incuriosirvi e farvi avvicinare a questo mondo. Vorrei darvi suggerimenti un po' fantasiosi per il vostro pranzo al sacco: che sia nel grigiore dell'ufficio, nel verde di un parco, in riva al mare per un picnic o nella familiarità della casa mentre preparate il pasto per i vostri figli. C'è sempre una buona occasione per fare un bento! :D
Ma vediamo di partire proprio dall' a, b, c...


 BENTO: LE FAQ 
  • Cos'è un bento? 
Bento (弁当), o obento (お弁当), è il termine giapponese che significa letteralmente "cibo servito in una scatola". Secondo me, la sua migliore traduzione è lunchbox. O, il nostro, pranzo al sacco. Vogliamo chiamarlo "panierino"? 
Esistono numerosi tipi di bento, che hanno scopi diversi. Attualmente, i più conosciuti da noi occidentali sono i kyaraben (o charabenbento. Si tratta di piccole opere d'arte. Sono bento più o meno elaborati che vengono preparati dalle mamme giapponesi per il pranzo a scuola e la merenda dei figli. Sono divertenti, belli da vedere e decisamente graziosi.
Va detto però che la maggior parte dei giapponesi non trascorre il suo tempo preparando i kyaraben bento per pranzo. Quindi, non facciamoci idee sbagliate, ok?! ;) 
  • Perché dovrei fare un bento?
Perché è salutare ed economico. Mi sembrano già due buoni motivi, no?!
Prepararsi tutti i giorni il pranzo da portare in ufficio piuttosto che comprare qualcosa vi farà risparmiare una piccola somma. È vero: non è niente... Ma provate a fare un calcolo veloce di quello che vi costa a fine anno comprare 5 volte a settimana il pranzo. Vedrete che non è proprio "niente". 
È salutare. Riempite i vostri bento di verdure, riso, formaggi, frutta e piccole preparazioni homemade. Noterete sicuramente dei benefici rispetto al sandwich del supermercato, alla merendina confezionata "sputata fuori" dalla macchinetta dell'università o alla pizza untissima del baracchino "Orchidea Blu" del polo delle scienze sociali di Novoli... Se ci ripenso ho ancora gli incubi! Vogliamo spendere qualche parola sulle mense? Forse è meglio sorvolare...
  • Cosa occorre?
L'unica cosa veramente indispensabile per fare un bento è la scatola
Esistono scatole di ogni dimensione, forma, colore, materiale e prezzo. Se non siete sicuri del fatto che il bento faccia al caso vostro o se non volete spendere tenete presente che possono andare bene sia i classici contenitori da microonde che le vaschettine di alluminio usa e getta che si comprano al supermercato. Poi, se la cosa vi appassiona (ed è molto probabile!) e volete acquistare qualcosa... Beh, ne parliamo più avanti! ;)
  • Ma com'è fatto un bento box giapponese?
Esistono vari tipi di bento box. Ci sono quelli ad un singolo livello e quelli a più livelli impilati uno sopra l'altro. Ci sono quelli che si chiudono a "click-clack", quelli che hanno l'elastico e quelli che sono dotati persino di sacchettino. 
Sono tutti ugualmente validi. Sta a voi capire qual è quello più adatto alle vostre esigenze. Il mio preferito ad esempio è quello a due piani impilabile con chiusura ermetica, elastici e sacchettino (un regalo di Natale di mia sorella e del suo ragazzo).  
  • Dove posso comprare l'occorrente?
Principalmente on-line. È veramente difficile (se non impossibile) riuscire a trovare scatole e accessori per i bento in Italia. Io compro sempre in rete, oppure qui a Londra al Japan Centre a Piccadilly Circus. I miei acquisti on-line li faccio su CasaBento. Probabilmente è il sito più fornito che esista (oltre ad essere affidabilissimo e incredibilmente veloce nelle consegne). Qui potrete dare libero sfogo ai vostri bento-desideri più reconditi: si trova di tutto! Un altro sito che adoro è quello di Shinzi Katoh (anche se fino ad ora non ho mai comprato niente), il regno del piacevolissimo zakka design! Infine, un altro link utile può essere Bento&co. È simile a CasaBento, ma a parer mio un po' meno fornito.

mercoledì 2 febbraio 2011

Gelatine all'arancia


Gelatine all'arancia (1)


"It is more fun to talk with someone who doesn't use long, difficult words but rather short, easy words like 'what about lunch?'".
(cit. Winnie The Pooh)


2 cuori e una capanna...


GELATINE ALL'ARANCIA

Ingredienti per 4 - 6 persone
  • 250 ml di spremuta d'arancia filtrata
  • 50 g di zucchero semolato
  • 1/2 cucchiaino di agar agar in polvere
Metti tutti gli ingredienti in un pentolino dal fondo spesso e mescola bene. Porta a bollore e lascia bollire fino a che l'agar agar non si sarà sciolto. Ci vorrà pochissimo tempo (qualche minuto).
Dai una bella mescolata e versa in stampini singoli o in uno stampo più grande. Lascia raffreddare e metti in frigo per almeno due ore. Togli dal frigo e servi subito.

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