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venerdì 25 giugno 2010

Chiuso per ferie!


Chiuso per ferie

Eccoci qua...
Le vacanze sono davvero arrivate. Sembravano così lontane mentre le programmavamo ed, invece, in meno che non si dica ci hanno sorpresi dietro l'angolo... 
Così, domani partirò e starò via per tre settimane. Ma non potevo non salutarvi! Ho pensato che farvelo sapere "chiudendo il blog per ferie" fosse la soluzione migliore per non farvi sentire "abbandonate". Già mi immaginavo scene del tipo "Carolina chi?" oppure "C'era una volta Semplicemente Pepe Rosa...". Così, per evitare di entrare nelle vostre fiabe della buonanotte o alla versione di chi l'ha visto per foodblogger tanto vale raccontarvi tutto ed uscire alla luce del sole. Ebbene sì, sto per fare outing. 
La sottoscritta e il suo fidanzato sono finalmente riusciti ad organizzare il viaggio che sognavano da tempo. Domani un aereo ci porterà da Roma a Los Angeles. Visiteremo la California, ma non solo. Parchi nazionali, città, coste, e molto altro ancora sono in cima alla nostra lista dei desideri. 
Venti giorni lontani dalla mia creaturina sono tanti... Ma gestire il blog viaggiando sarebbe stato impossibile. Ne avrebbe sicuramente risentito. Con lui, voi ed io. E così ci prendiamo una bella pausa rigenerante che farà sicuramente bene alle idee e all'ispirazione... 
Ma non sparirò del tutto. Tutte coloro che saranno interessate potranno trovare una sorta di viaggio "live on the road" qui. Si tratta di un set creato appositamente per l'occasione. Ogni giorno uno scatto dall'IPhone caricato direttamente su flickr. C'è un App per tutto, no!? ;)
E non mancherò di cinguettare non appena ne avrò l'occasione!

Buone vacanze a tutte e a presto!

lunedì 21 giugno 2010

Salutando la redazione...


Mini cake limone e lamponi (1)


Gli ultimi dolcetti che ho preparato in Svizzera... Deliziosi mini cake al limone e lamponi preparati con la mente rivolta un po' alla ricetta e un po' all'ultima settimana di stage. Infornati per salutare la "mia" redazione con qualcosa che andasse a braccetto sia con me che con l'estate. Per ringraziare tutti di questi tre mesi in cui mi hanno trasmesso tanto sia da un punto di vista professionale che umano. Se questo periodo è stato così bello è soprattutto per merito loro. E trovo davvero strano pensare che da ieri non faranno più parte della mia quotidianità... Niente più riunioni di redazione, articoli da pensare e scrivere, interviste, racconti, chiacchiere e risate,... Mi manca già tutto questo!
Ieri pomeriggio due treni mi hanno riportata a casa. E così, ho ritrovato una Firenze "con i suoi turisti internazionali" in pieno autunno (ma cosa succede?!). Adesso mi trovo un po' stordita in un turbinio di baci, abbracci, incontri, domande e racconti. Prima di partire di nuovo a breve...

Questi "baby cake" ci (a me e alla redazione) sono piaciuti proprio tanto e, infatti, sono finiti in un baleno. Lamponi e limone conferiscono ai dolcetti un sapore leggermente aspro che profuma d'estate e ci fa sentire con un piede già in spiaggia...
Se siete in cerca di una merenda o colazione completa, vi suggerisco di accompagnare un mini cake con lo smoothie di banana e lamponi: coppia perfetta!

Mini cake limone e lamponi (2)



MINI CAKE AL LIMONE E LAMPONI

Ingredienti per circa 15 mini cake
  • 250 g di farina "00"
  • 200 g di zucchero
  • 150 g di burro morbido
  • 4 uova
  • 200 g di lamponi
  • succo di 2 limoni
  • scorza grattugiata di 1 limone
  • 1 bustina di lievito per dolci
  • 1 pizzico di sale
Preriscalda il forno a 170° gradi.
Lavora il burro, lo zucchero e il pizzico di sale fino ad ottenere una crema. Aggiungi le uova una alla volta, mescolando bene dopo ogni aggiunta. Aggiungi la scorza di limone e il succo. Setaccia la farina e il lievito e aggiungili al composto amalgamando bene. Infine, aggiungi i lamponi e mescola delicatamente.
Inforna per 20 minuti a 170° gradi. Fai la prova stecchino!

giovedì 17 giugno 2010

I ❤ smoothie!


Smoothie banana e lamponi (2)


Ultimamente mi scopro ad assegnare un colore diverso ad ogni giorno... E così domenica pomeriggio era il momento del rosa... Rosa come il nuovo orologio, come i Birkenstock, come l'IPod e come questo smoothie... Sperando che l'estate arrivi davvero e scacci via tutte queste nuvole insistenti e antipatiche!

Vi suggerisco di provare questa delizia. Vi sentirete rinascere all'istante scoprendo quando bene vi state facendo ad ogni piccolo sorso... :)
La bella ricetta proviene da qui.

Smoothie banana e lamponi (1)


SMOOTHIE BANANA E LAMPONI

Ingredienti per 3 bicchieri da 25 cl
  • 10 cubetti di ghiaccio
  • 2 banane
  • 100 g di lamponi
  • 2 limoni (il succo)
  • 2 cucchiai di zucchero di canna
  • un po' d'acqua fredda
Sciacqua bene i lamponi sotto l'acqua fredda. Sbuccia le banane e tagliale a pezzi.
Metti i lamponi, le banane, il ghiaccio, lo zucchero e il succo di limone nel frullatore e frulla fino ad avere un composto liquido e omogeneo. Se la consistenza non fosse ancora ottimale, aggiungi l'acqua fino ad ottenere la consistenza desiderata.
Versa nei bicchieri e servi subito!


CAMBIO DI PROGRAMMA: Ci è stato chiesto più volte di posticipare la data di scadenza del contest "Quell'ingrediente di troppo" e così... Oplà! La scadenza è spostata al 16 luglio!

lunedì 14 giugno 2010

Beate colazioni!


Marmellata di albicocche


Se c'è una cosa che non mi sono mai fatta mancare in questi mesi di stage, corse e fiato corto è una colazione come si deve. Preferisco far suonare la sveglia un quarto d'ora prima e godermi una bella fetta di pane, burro e marmellata accompagnata dal mio adorato caffelatte, piuttosto che trangugiare un minuscolo caffè bollente (rischiando l'ustione...) o, peggio ancora, arrivare in ufficio a stomaco vuoto. Mi fa iniziare la giornata con il piede giusto!
Devo confessarvi che con le colazioni ticinesi mi sono proprio sbizzarrita... Nei vari weekend, quando si ha tutto il tempo necessario per fare colazione, ho mangiato una quantità spropositata di meravigliose trecce al burro e golosissimi gipfel. E, questo autunno, non mancherò di provare a riprodurli in ricordo di questi bei 3 mesi...
E cosa c'è di meglio per accompagnare queste bontà di una marmellata fatta in casa?

MARMELLATA DI ALBICOCCHE

Ingredienti per 6 vasetti di marmellata
  • 600 g di albicocche sode e mature
  • 400 g di zucchero
  • 1/2 limone
Lava bene le albicocche, dividile in due, togli il nocciolo e poi tagliale a pezzetti. Mettile in una terrina con lo zucchero e il succo di limone e mescola bene. Copri e lasciale in frigorifero per una notte in modo che rilascino il loro succo.
La mattina versa il composto in una grande pentola per marmellate dal fondo spesso e porta a ebollizione. Successivamente abbassa la fiamma e cuoci per circa 20 minuti fino a che la marmellata non si addensa. Con il frullatore ad immersione riduci ad una purea liscia.
Verifica che la marmellata sia pronta lasciandone cadere un cucchiaino su un piatto. Se inclinando leggermente il piatto la marmellata non scivola via, ma si attaccata vuol dire che è pronta. Se invece ciò non succede rimettila ancora per qualche minuto sul fuoco.
Versa nei vasetti sterilizzati caldi e chiudi bene. Capovolgi i vasetti, coprili con un asciugapiatti e lasciali raffreddare (così si creerà il sottovuoto).


CAMBIO DI PROGRAMMA: Ci è stato chiesto più volte di posticipare la data di scadenza del contest "Quell'ingrediente di troppo" e così... Oplà! La scadenza è spostata al 16 luglio!

giovedì 10 giugno 2010

Scivolando pigramente nell'estate...

Troppo pigra per cucinare! Commentavo proprio ieri con la Camo questo stato d'animo condiviso... No tranquille, non abbiamo nessuna intenzione di plagiare Jo Pratt e il suo libro, promesso! Però attualmente sono in fase calante per quanto riguarda la voglia di trascorrere un po' di tempo ai fornelli. Sarà che la bella stagione invoglia subito a stare all'aria aperta? Sarà il caldo? Sarà la fine dello stage? Saranno i mille progetti in ballo da definire e sui quali concentrarsi? Fatto sta che a casa cucino solo per sopravvivenza o per preparare qualche dolcetto per la redazione. E devo dire che, ogni tanto, non è male riscoprire il piacere di cucinare senza avere la mente già proiettata al set fotografico e al post... ;) Ma vi giuro che si tratta solo di una fase passeggera che scomparirà a breve, altrimenti potrete sentirvi libere di sgridarmi e "rimettermi in carreggiata", ok?! ;)

Quindi, della serie "quelle che non hanno più niente in archivio da proporre", dopo i consigli per gli acquisti che fanno bene alla cultura, ecco quelli che fanno bene all'umore. :)
Come fatto per Firenze, vi lascio alcuni suggerimenti inerenti la cittadina di Locarno.
Una piccola mappa con alcuni posticini che, a parer mio, non dovete perdere quando capitate in zona. E vi consiglio vivamente di farlo prima o poi se siete amanti della natura, perché in estate ne vale proprio la pena. Così tra laghi, montagne e fiumi, una scappatella a fare un po' di sano shopping completerebbe alla perfezione la vostra vacanza!



Visualizza I miei indirizzi preferiti a Locarno in una mappa di dimensioni maggiori


Però posso promettervi che nel fine settimana cambierò il vestitino al blog. È tempo di tirare fuori costumi, infradito e cappelli... I "summer days" sono dietro l'angolo!

Buon weekend a tutte voi!

lunedì 7 giugno 2010

Consigli per gli acquisti!


Oggi si parla di letture... :)
Vi lascio alcuni consigli per gli acquisti senza raccontarvi niente, perché i libri parlano da soli...
Vi auguro solamente una buona lettura!



"... Mentre Nora grattugiava la scorza del primo pomelo, il profumo intenso del grande pompelmo cinese non solo assorbì l'odore di pesce dalle sue mani, ma ebbe un effetto così piacevolmente calmante sulla sua monte da dissolvere lo stress per la fatica che l'attendeva. La torta avrebbe avuto quattro piani, ognuno con un gusto diverso di agrume - pomelo alla base, arancia al secondo livello, limone al terzo e lime in cima. Praticamente quattro torte rotonde con la glassa bianca, di dimensioni decrescenti dal basso verso l'alto, e separate da piatti decorati e coppe cilindriche contenenti i veri frutti: pomeli, arance e limoni. In cima a tutto un lime intagliato come una replica in miniatura della torta. Era una variante di un dolce simile, realizzato dal celebre laboratorio Maisie Fantaisie, che aveva visto a un matrimonio a Londra cui lei e Evan erano stati invitati. Con la sorprendente altezza e i colori solari mirava a spegnere il frastuono e la confusione nella mente degli invitati che ammiravano la torta. Doveva essere un'esperienza di bellezza e semplicità, doveva comunicare la sensazione di essere davvero vivi. Avrebbe anche intrecciato rami carichi di mandarini cinesi e distribuito frutti sciolti di limone e lime intorno alla torta perché il profumo sorprendente degli agrumi accompagnasse la festa per gli occhi. Sperava di esaltare quel momento creando un dolce dalla consistenza così delicata e dal gusto così raffinato che per un attimo non contasse nient'altro all'infuori di quell'esperienza...".
"La bottega dei desideri" di Karen Weinreb, ed. Garzanti Libri.



"... Il menu da struttura alla cena e ne trasmette il tema e l'atmosfera. Il tema può essere arguto o nostalgico, letterario o rustico. Si sviluppa durante il pasto con una sequenza di note musicali. Prima di iniziare si deve tenere presente il concetto di opulenza. Troppo è perversione. [...] Non c'è una sola struttura possibile, si possono usare molte forme. Tuttavia ce n'è una classica, che può servire allo chef come base: quattro antipasti e quattro portate principali più la zuppa, oppure in circostanze più importanti e sfarzose, otto e otto. Gli antipasti dovrebbero divertire, fissando al contempo il tema e lo stile del banchetto. Seguono le portate principali: si comincia con un fritto leggero, sottile come un velo, qualcosa che faccia colpo. Poi una zuppa, ricca e densa, a base di pesce. Dopo di che un pollo, per dare un tocco inaspettato. Poi una verdura leggera, sana, per purificare, e una seconda zuppa, diversa dalla prima. Dopo questi piatti si raggiunge il punto in cui il menu va oltre il cibo per diventare una danza della mente. È il momento in cui si gioca con il commensale. Vengono qui serviti i piatti di artificio, pietanze che arrivano in tavola sembrando una cosa per poi rivelarsi tutt'altro. Potremmo avere piatti che celebrano le conoscenze del commensale in fatto di pittura, poesia e opera, o piatti che stimolano la creazione poetica a tavola. Molte cose possono solleticare l'intelletto, ma solo se sono pianificate nei minimi dettagli e audacemente eseguire...".
"L'ultimo chef cinese" di Nicole Mones, ed. Neri Pozza.



"... Ho racchiuso l'eternità nella scorza delle mie parole, e domani morirò. Tra quarantotto ore morirò - o forse da sessantotto anni non faccio altro che morire, e mi degno di notarlo solo oggi. Comunque sia, il verdetto del mio medico e amico Chabrot è giunto ieri: "Vecchio mio, ti restano quarantott'ore di vita". Che ironia! Dopo decenni di abbuffate, di fiumi di vino e ogni tipo di alcol, dopo una vita passata tra burro, panna, salse, fritture ed eccessi interrotti, orchestrati con sapienza e curati con minuzia, i miei più fedeli luogotenenti, sua signoria il Fegato e il suo accolito lo Stomaco, sono in forma smagliante, mentre ad abbandonarmi è il cuore. Muoio per un'insufficienza cardiaca. E che amarezza, poi! Dopo aver sempre rimproverato agli altri di non mettere abbastanza cuore nella loro cucina e nella loro arte non avrei mai pensato che alla fine venisse a mancare proprio a me, che il cuore mi tradisse così brutalmente, con un'arroganza a malapena dissimulata, tanto ha fatto in fretta a mandarmi al patibolo... Morirò, ma questo non ha importanza. Da ieri, dopo le parole di Chabrot, solo una cosa mi interessa. Morirò e non riesco a ricordare un sapore che mi frulla nel cuore. So che quel sapore è la verità prima e ultima di tutta la mia vita, e possiede la chiave di un cuore che da allora ho messo a tacere. So che è un sapore dell'infanzia o dell'adolescenza, una pietanza primordiale e sublime che precede qualsiasi vocazione critica, qualsiasi desiderio e pretesa di parlare del mio piacere di mangiare. Un sapore dimenticato, annidato nel più profondo di me stesso e che, alle soglie della morte, si manifesta come l'unica verità che in vita mia sia stata detta - o messa in pratica. Lo cerco e non lo trovo...".
"Estasi culinarie" di Muriel Barbery, ed. Edizioni e/o.



"... Tutti, da quelle parti, sapevano che le pietanze preparate con i fiori che crescevano intorno al melo del giardino delle Waverley avevano effetti curiosi su chi le consumava. I biscotti con la marmellata di lillà, i dolci al tè di lavanda e le torte al tè con la maionese di nasturzio che le Dame di Carità ordinavano per le riunioni mensili davano loro il dono di mantenere i segreti. I boccioli di dente di leone fritti su riso con petali di calendola, i fiori di zucca ripieni, la zuppa di bacche di rosa assicuravano che gli amici notassero solo la bellezza della tua casa e nessun difetto. Il burro al miele di agastache spalmato sui toast, le caramelle di angelica, e le tortine ricoperte di viole del pensiero cristallizzate rendevano i bambini giudiziosi. Il vino di caprifoglio servito il Quattro Luglio regalava l'abilità di vedere al buio. Il sapore balsamico della salsa preparata con bulbi di giacinto donava malinconia e faceva ripensare al passato, le insalate di cicoria e menta davano la certezza che qualcosa di buono sarebbe accaduto, che poi accadesse oppure no...".
"Il profumo del pane alla lavanda" di Sarah Addison Allen, ed. Sonzogno.


Vi ricordo che il 17 giugno scade il contest "Quell'ingrediente di troppo". Affrettatevi!

giovedì 3 giugno 2010

In the mood for food


Torta alle ciliegie e alle mandorle [2]


Cosa avresti voglia di mangiare in questo momento?
Avete mai pensato a quanto siano collegati i nostri stati d'animo con la voglia, o necessità, di una determinata pietanza?
Bè, c'è chi l'ha fatto per noi... Lei si chiama Jo Pratt e il suo libro si intitola "In the mood for food". Niente di più semplice e geniale. La bella Jo pone l'accento sul fatto che l'umore può avere un'influenza incredibile su ciò che decidiamo di mangiare. Ed è vero! Vi sarà capitato, no?!
Quindi, se è vero che mangiamo in base all'umore, tanto vale imparare ad ascoltarlo e accontentarlo con ricette deliziosamente studiate per incontrare i nostri desideri.
Il libro è strutturato in 6 capitoli, che sono a loro volta suddivisi in 4 paragrafi. Ognuno arricchito di sfiziose ricette pensate appositamente per un determinato stato d'animo.
Secondo Jo, io ero in vena di "qualcosa di stravagante per l'ora del tè" e così...

Torta alle ciliegie e alle mandorle [1]


TORTA ALLE CILIEGIE E ALLE MANDORLE

Ingredienti per uno stampo dal diametro di 20 cm
  • 175 g di burro ammorbidito
  • 175 g di zucchero semolato
  • 4 uova
  • 75 ml di panna acida
  • 125 g di mandorle macinate
  • 115 di farina "00"
  • 200 g di ciliegie denocciolate (vi consiglio di metterne almeno 300 g)
  • 25 g di mandorle a lamelle
  • 1 bustina di lievito per dolci
  • 1 cucchiaino di zucchero semolato (per spolverare la torta)
Riscalda il forno a 180° gradi. Ungi con il burro lo stampo e ricoprilo di farina.
Lavora il burro con lo zucchero fino ad ottenere una crema chiara; unisci le uova, una alla volta, e poi incorpora la panna acida. Unisci le mandorle, la farina e il lievito.
Incorpora all'impasto 3/4 delle ciliegie e versa il tutto nello stampo imburrato e infarinato. Cospargi la superficie con le ciliegie rimaste, le mandorle a lamelle e il cucchiaino di zucchero.
Inforna per 1 ora, 1 ora e 10 minuti circa, verificando la cottura dopo 1 ora infilando uno stecchino: se esce pulito, significa che la torta è cotta.
Lascia raffreddare il dolce nello stampo per circa mezz'ora prima di sformarlo.
Taglia la torta a fette e servila tiepida o fredda, così com'è o accompagnandola con 1 cucchiaio di panna acida.

La ricetta è tratta da "In the mood for food", di Jo Pratt, ed. Luxury Books.

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