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lunedì 10 febbraio 2014

Orchidee: il metodo semplicemente pepe rosa


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“Le tue orchidee sono dopate”. Questo è il classico commento di mia mamma tutte le volte che vede le mie bambine in fiore. Ma nel repertorio annoveriamo anche: “Eh ma non vale, la tua sala è una serra!”. Ok, lo ammetto. La mia sala è la cosa che si avvicina di più ad una serra che si possa immaginare. È esposta a sud e gode del sole da quando sorge fino al tramonto. A questo punto, chi s’intende un po’ di orchidee avrà già capito perché io abbia tanta fortuna con queste piante. Non è una questione di pollice particolarmente verde né di lunghe conversazioni tra me e le suddette. È la luce a fare la differenza quando si tratta di orchidee rigogliose. Ma anche avere un collega appassionato non guasta, anzi. Quindi non pensate di trovare in questo post chissà quali trucchi né tantomeno il parere di una super esperta mondiale di orchidaceae. In queste righe c’è solo l’umilissimo “metodo semplicemente pepe rosa”, che però dà i suoi fiori. E le sue belle soddisfazioni. ;)
Mi sono trasferita in Ticino, nella casa con la sala-serra, due anni e mezzo fa. In questo periodo ho collezionato, tra acquisti e regali, 8 orchidee. Due, una bianca e una rosa, le ho acquistate all’Ikea. Altre due, di quelle nane, le ho comprate in offerta all’Aldi. Le altre quattro mi sono state regalate. Tra queste 8 e in questi due anni e mezzo, non c’è orchidea che non si sia fatta almeno due lunghe fioriture sotto il mio tetto. Dopo questa lunga e dovuta introduzione, ecco il famosissimo e, da oggi, indispensabile “metodo semplicemente pepe rosa”.


Ingredienti:
  • orchidee
  • coprivasi
  • nebulizzatore
  • forbici per piante
  • lavello della cucina
  1. Innaffiatura. Le orchidee si annaffiano una volta a settimana. Togli le orchidee dai coprivasi e mettile nel lavello della cucina. Tappa lo scarico e riempi il lavello con l’acqua fredda fino ad arrivare ad 1 cm dal bordo del vaso in plastica dell’orchidea. Riempi il nebulizzatore con acqua fredda e spruzza abbondantemente su foglie, radici e terriccio. Dimenticati di averle messe lì per le prossime due ore circa. Trascorso questo tempo, apri lo scarico e lascia sgocciolare bene le piante per circa 5 – 10 minuti.
  2. Potatura. Le orchidee vanno potate solamente quando sono sfiorite del tutto. Affinché l’orchidea rifiorisca o dia vita a nuovi rami è necessario tagliare gli steli appena sopra il terzo nodo (o gemma). Nel caso in cui il ramo sia secco, taglia direttamente alla base. 
  3. Luce. La Phalaenopsis ha bisogno di luce abbondante, ma non di sole diretto. Metti la pianta in una zona della casa esposta a sud o a est dietro una tenda non troppo pesante che filtri i raggi diretti del sole. E ricorda che la causa principale della non fioritura di questa pianta è la mancanza di luce e non chissà quale strana congiunzione astrale.
  4. Temperatura. Le orchidee amano il caldo. La temperatura ideale è tra i 23-24°C come massima e 16-17°C come minima. Sono piante casalinghe, quindi non fatevi vincere dalla tentazione di portarle all'aperto quando inizia la bella stagione. Lasciatele dove si trovano!


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lunedì 3 febbraio 2014

Simply girly: must have per mammine to be


Simply Girly: must have per mammine to be


Il primo "simply girly" dedicato alle mamme. Potevo non farlo? Naaaa, infatti ne seguiranno altri. ;) Vi chiedo scusa, ma è un periodo piuttosto impegnativo sia sul versante lavorativo che quello privato. Bellissimo, ma il tempo non è mai abbastanza e le forze (da usare con il contagocce) sono quelle che sono. Ho bisogno di ridurre i post, almeno per un po', per garantirvi la qualità che questo blog deve avere. Detto questo, ecco i miei must have per queste prime 26 settimane e 2 giorni. Adesso però sono curiosissima di sapere quali sono, o sono stati, i vostri. Si accettano consigli! 
  1. Abito Cos. All’inizio della gravidanza, convinta di lievitare a dismisura data la fame dei primissimi mesi, ho fatto un po’ di acquisti da Cos. Adoro quella marca e la scusa più che valida mi cadeva a fagiolo. Con quello shopping ho affrontato fino ad ora 26 settimane. E si tratta di taglia xs, cioè la mia. Cos, a mio parere, con le sue linee morbide e semplici è perfetto se si è aspetta un bebè. A me vengono i brividi tutte le volte che vedo le linee premaman di qualsiasi marca. Pois grossi come mele, righe orizzontali (???), pizzi, fiocchini a destra e a manca, scritte su pancia e seno, colori improponibili,… Ma perché una ragazza che si è sempre vestita normalmente dovrebbe rincoglionirsi totalmente una volta incinta? Io vorrei conoscere quei geni che disegnano le linee premaman per le aziende e spiegare loro che se sei diventata una balena la gente ti noterà comunque, anche senza pois deformati. Ve possino.
  2. Crema Abilast Body. Da che mi ricordi ho sempre avuto l’abitudine di mettere una crema idratante dopo la doccia. Quindi non ho fatto particolare fatica una volta incinta a spalmarmi ml e ml di crema fin dall’inizio nel tentativo di contrastare le temute e odiata smagliature. Ma una volta al giorno non è sufficiente. No, se sei incinta devi farlo minimo due. Ed ecco che i nodi arrivano al pettine. La mattina, dovendomi vestire per andare a lavoro, la sola idea di ungermi come una patatina con un qualsiasi olio mi dava piuttosto fastidio. Quindi ho messo sotto torchio neomamme sprint con spiccato senso pratico ed è venuto fuori, più volte, un unico nome: Abilast Body. È caro come un solitario, ma per ora vale ogni singolo euro (e tutte le volte che lo dico spero di non gufarmela!). In Italia si acquista in farmacia. Parola d'ordine: incremarsi.
  3. Mama jeans H&M. Al sesto mese ho infilato le mie zampette nel fantastico mondo dei jeans da mammina to be. Spezziamo una lancia a favore, come se ce ne fosse bisogno, di H&M. I suoi jeans sono belli esteticamente, abbordabili economicamente e comodi. La scelta è ampia e ognuna può trovare ciò che fa per lei. E, dato quanto detto prima, sono normali. Hanno solo quella fascia in più che… Wow!
  4. Sistema in 3 fasi Clinique. I primi tre mesi di gravidanza sono stati una continua lotta ai brufoli. I miei ormoni galoppavano che era una meraviglia ed io ero praticamente tornata all’adolescenza. Anzi no, decisamente peggio. Poi ho ripreso ad usare Clinique e ho detto addio ai brufoli. Ma non solo. La pelle del viso ne ha guadagnato davvero tanto in salute. E, cosa non di poco conto, adoro il fatto che tutti i loro prodotti siano privi di profumo al 100%. E chi c’è passato prima di me sa bene cosa significhi. Acqua e sapone. E scienza.
  5. Collana "chiama angeli". Altresì detto bola messicana. Una pallina che contiene al suo interno un piccolo xilofono che muovendosi emette un suono molto dolce, ideale per rilassare il bimbo. Si acquista su Internet, negli store per bambini oppure nei negozi che vendono gioielli etnici. In commercio se ne trovano di tutti i tipi, ma secondo me quelli che meritano davvero sono in argento perché emettono un suono decisamente più bello e delicato. Nella tradizione messicana sono le madri a regalare la bola alle figlie in dolce attesa nel tentativo di richiamare gli angeli e proteggere la mamma ed il bimbo che sta per nascere. Il mio è semplicissimo e me l’ha regalato mia mamma quando ho scoperto di aspettare Niccolò. Il regalo perfetto per tutte le mammine to be.
  6. Quello che le mamme non dicono. Non mi stancherò mai di dirlo abbastanza. Se dovessi consigliare ad una donna incinta di leggere un unico libro durante i nove mesi, cascasse il mondo lui sarebbe la mia scelta. Secondo me dovrebbe leggerlo tutte le mamme to be. Perché? Perché nella vita non bisogna mai prendersi troppo sul serio. Uno sguardo, ironico, divertito e coraggiosamente sincero, sull’essere mamme oggi, le gioie e i dolori, le contraddizioni e le soddisfazioni. Grazie per l’avvertimento Chiara. E per le risate.

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